Il Giro a Sabbio: è già tripudio rosa


 Roberto Visentini con la maglia del suo 
club da juniores con Gianni Mariani


Roberto Visentini e Francesco Moser sul palco di Sabbio Chiese con il giornalista Ciro Corradini,

I sindaci della Valsabbia sul palco del cinema-teatro La Rocca alla presentazione della tappa del Giro in partenza da Sabbio Chiese: in bella mostra il Trofeo Senza Fine, riservato ai vincitori

di Vincenzo Corbetta
Brescia Oggi, 4 febbraio 2023

La prima magia a 109 giorni dall’appuntamento: vestire a festa Sabbio Chiese e il colore non può che essere il rosa. Martedì 23 maggio la 16ª tappa del Giro d’Italia partirà dal comune valsabbino e arriverà a Monte Bondone, in Trentino, con il traguardo posto a 1.570 metri. 

È la 2ª volta che il Giro parte dalla Valsabbia. 

La 1ª il 3 giugno 2007, da Vestone: «Questa è un’occasione per valorizzare le nostre bellezze e quelle dell’intera Valsabbia», dicono il sindaco di Sabbio Onorio Luscia e il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini. Che il Giro susciti ancora oggi, in tempi di social e digitalizzazione, un entusiasmo popolare che ha pochi eguali nello sport (la magia, appunto), lo dimostra l’atmosfera di ieri sera alla presentazione: il cinema-teatro La Rocca è gremito da 350 persone. 

La presenza di Francesco Moser, vincitore dell’edizione 1984 terminata con la cronometro all’Arena di Verona, è annunciata. 

La sorpresa è vedere al suo fianco Roberto Visentini, re del 1986, uno dei due bresciani a vincere il Giro, 11 anni dopo Fausto Bertoglio. Con lui Gianni Mariani, 90 anni, sponsor della Mariani-Calì, la società valsabbina con cui Visentini nel 1975, a Chalet-a-Gobet in Francia divenne campione del mondo juniores. 

Con loro i bresciani vincitori di tappe o maglie rosa al Giro nella nostra provincia: Davide Boifava, Bruno Leali. La serata, presentata dal giornalista Ciro Corradini e iniziata con il ricordo di Guglielmo Bottarelli, nostro collaboratore, è al confine tra nostalgia canaglia e orgoglio del futuro che è quasi presente. 109 giorni sembrano un’eternità, ma il tempo passa in fretta. Pierdomenico Dall’Era, l’imprenditore valsabbino che ha voluto fortemente il Giro a Sabbio Chiese insieme al figlio Alberto, non si accontenta dei lustrini: «Da anni, con alcuni amici, volevo portare in Valsabbia il Giro: un sogno che si realizza».

Sul palco, intanto, a ricordare che la Sabbio Chiese-Monte Bondone non è poi così lontana, c’è il Trofeo Senza Fine, destinato al vincitore del Giro. E, iniziativa inedita, a Sabbio per l’occasione verrà inaugurata una panchina che potrà essere firmata solo ed esclusivamente da chi ha vinto un titolo mondiale in una delle specialità del ciclismo. 

Moser, iridato a San Cristobal nel 1977, e Visentini, sul tetto del mondo da juniores nel 1975 sono i primi ad apporre l’autografo. 

E alla notazione che avrebbe potuto vincere di più, oltre al Giro 1986, Visentini risponde così: «Si prende quel che si può: a volte si perde perché l’avversario è più forte, a volte perché qualcuno ti ruba il successo». 

Ora ci si aspetta la firma di Remco Evenepoel, il belga campione del mondo in carica dopo il successo dello scorso anno a Wollongong, in Australia, e al via del Giro 2023. «Il mio rapporto col Giro inizia a metà degli anni ’50: con il trattore da Palù scendevo alla Paganella per vedere la carovana: ricordo che in maglia rosa c’era Nencini. 

Brescia è terra di ciclismo: bello che il Giro passi da qui». Ricordato Silvestro Niboli, scomparso nel 2017, fondatore del gruppo Silmar: a ritirare il riconoscimento i figli Orlando e Valeria. Il finale con un messaggio video di Bruno Pizzul, che ha ringraziato l’amico Sandro Maffezzoni. Un’altra magia del Giro. 

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