A Sappada il tradimento di Roche a Visentini


L’irlandese tradì le direttive della Carrera e all’arrivo scoppiò un finimondo

di Giovanni Viel
Corriere delle Alpi, 21 aprile 2013

BELLUNO. La strategia di Sappada per il suo sviluppo e affermazione turistici passa nella scelta di ospitare grandi eventi sportivi legati al territorio.
Nel 1986 aveva riannodato i fili con la tradizione dello sci di fondo, organizzando gli “assoluti”, entrati nella storia per essere stati caratterizzati e disputati sotto e sopra metri di neve, marchiati dalle imprese di Maurilio De Zolt.
Nel 1987 ecco una tappa di Coppa Europa, anche per preparare la gamba ai giovani “camosci”, guidati da Silvio Fauner, che andranno alla caccia di medaglie iridate prima ad Asiago poi a Saalfelden, impostando l’arrivo della Coppa del mondo, con l’edizione del 1994 che non solo battezzò l’esordio di Pietro Piller Cottrer, ma stupì il mondo per come venne organizzata, in totale carenza di neve.

Il Giro d’Italia poteva essere un’occasione preziosa e importante per salire alla ribalta. E Sappada ci salì eccome. La 70esima edizione viene ricordata per la serie di colpi di scena e tradimenti più che per le imprese. Roberto Visentini aveva vinto il Giro del 1986 e si presentava al via da Sanremo come favorito. La Carrera Vagabond-Peugeot presenta uno squadrone che, oltre al bresciano, può contare su Chiappucci, Leali, Ghirotto, Bontempi, Cassani e l’irlandese Stephen Roche: se si voleva il bis, la squadra doveva essere ben attrezzata perché ambizioni di vittoria (assente Moser per infortunio) le avevano anche Saronni e Argentin, il francese Bernard, l’australiano Anderson e lo scalatore scozzese Millar.

Visentini vinse il prologo, poi l'olandese Erik Breukink si pose in sella al Giro già il secondo giorno; la Carrera vince la cronosquadre di Camaiore e il simbolo del primato passa sulle spalle di Roche. In questo ping-pong con Visentini, l’irlandese resiste fino alla cronometro Rimini-San Marino, dominata da Visentini. Roche paga dazio e in casa Carrera si ridisegnano le gerarchie, con Visentini capitano. Roche però non ci sta.

Il tradimento dell’irlandese si consuma il 6 giugno: si corre la Lido di Jesolo - Sappada quando, andando contro alle direttive, Roche attacca, e per ben due volte: prima sulla discesa dalla Forcella di Monte Rest (viene ripreso dopo circa 45 km ad Arta Terme) poi, con un gruppetto, tra i quali Bernard, Lejarreta e van der Velde, cerca l’allungo sulla Sella Valcalda. Il tentativo di contrastare l’azione, da parte di tutti gli altri della Carrera (eccetto Schepers), non va a segno, anche perché all’attacco della salita finale, da Forni Avoltri a Cima Sappada, Visentini va in crisi di fame e sprofonda.

Il GPM di Cima Sappada torna protagonista del Giro d'Italia per la seconda volta dopo che, nel 1948, Vincenzo Rossello passò primo e solitario nella Udine-Auronzo, che poi vinse. La terza sarà nel 1990, con Bruno Leali primo all’ingresso in provincia, con Gianni Bugno in maglia rosa dalla prima all'ultima tappa.

A Sappada vincerà van der Velde su Beukink e Roche, che rifila 5'54" a Visentini, settimo, perdendo la maglia rosa, ritornata al compagno di squadra. Succede il finimondo: Visentini accusa l'irlandese di tradimento, minacciando di farlo escludere dalla squadra; recupera, però, l’affetto dei tifosi italiani, che, nelle tappe seguenti, prenderanno di mira Roche.

Scaricato dai compagni, a cominciare dalla Sappada-Canazei del giorno dopo, Roche trova il complice aiuto degli amici Millar e Anderson, che lo adottano nella Panasonic, l’aiutano e lo proteggono non poco in quella tappa, in particolare nell’affrontare il Fedaia, dove Visentini tenta due volte l’attacco disperato, e dove volano anche pugni, come sul Pordoi. Roche, che al traguardo accusa anche un tentativo di boicottaggio alla bicicletta, vincerà poi la cronometro conclusiva Aosta-St. Vincent dopo che ventiquattr'ore prima, nella salita finale che porta a Pila, Visentini cade, fratturandosi il polso: giungerà comunque al traguardo, ma poi sarà costretto al ritiro.
Il Giro degli intrighi è chiuso.

Quell’anno Roche vincerà anche il Tour e il Mondiale ma, dopo quella stagione d'oro e complici gli infortuni, ad altissimo livello non si ripeterà più.

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