La prima di Van Garderen, Dumoulin rosa-shocking
Amore mai ricambiato, quello di Tejay Van Garderen per i grandi Giri. Ha cercato di trasformarsi in uomo da classifica generale, ma il suo miglior risultato sono due quinti posti al Tour de France: nel 2012 e nel 2014, poi solo cadute e delusioni, soprattutto nella terza settimana.
A quasi ventinove anni (li compirà il 12 agosto), tanta passione è stata finalmente premiata; al debutto al Giro d'Italia, vittoria allo sprint sul generosissimo Mikel Landa Meana nel tappone dolomitico: da Moena ai 1219 metri di Ortisei con 5 GPM in 137 km: Pordoi, Valparola, Gardena, Pinei e arrivo in quota sul Pontives.
Per Landa, invece, è il terzo podio in tre tapponi dopo il terzo posto di sabato a Oropa dietro Tom Dumoulin e Ilnur Zakarin e il secondo di martedì a Bormio alle spalle dell'ex compagno Vincenzo Nibali. Sul palco premiazioni l'espressione, triste, del basco dice tutto, anche quello che in tv si vorrebbe ma non si può dire.
La corsa vera intanto è sempre più di Dumoulin, la maglia rosa così padrona da non capire la tattica di Nairo Quintana e Vincenzo Nibali, più preoccuparti di marcarsi a vicenda che di staccare Thibaut Pinot, ora a soli 24" giù dal podio. Ad altri due tapponi più la crono dalla fine, questo Giro può solo perderlo l'olandese. Quello che più merita di vincerlo.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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