GIRO 1987 - SARONNI E' GIA' IN RITARDO

di MARIO FOSSATI
la Repubblica, 23 maggio 1987

SANREMO - Erik Breukink, al termine della prima giornata di corsa, capeggia la classifica generale del 70esimo Giro. Premuto da Roche a 14", Piasecki a 21", Visentini a mezzo minuto scarso, Rominger e Anderson 30". 

Quarantatré chilometri, con la trovata di qualche artificio - un prologo, una tappa breve, una cronodiscesa che, media alla mano, non si è rivelata vertiginosa (46,526 km/h) - hanno aperto la grande corsa, vogliamo dire il Giro. 

La cronodiscesa era attesa. La classifica di tappa, della particolare cronometro, reca il nome di Stephen Roche, che è un atleta sodo, dalle mie parti direbbero stagno. La sua vittoria nella seconda semitappa, suggerisce un giudizio paradossale: la cronodiscesa (8 chilometri, di cui 3 soli di autentica affondata, con lieve pendenza in abbrivo e falsopiano finale) è risultata per certi aspetti una dolce cronoscalata. 

Ne parlavo con Gino Bartali, l'altra sera. Ginettaccio, che evidentemente non l'aveva incisa nella rètina (lo scollinamento del Poggio, nella Sanremo e pure a lui vietato) l'aveva interpretata come un pericoloso tuffo a fondo valle. Gli anacoreti, mi aveva fatto intendere Gino il Pio, vanno sulle vette per essere vicini a Dio e per sfuggire gli uomini. I ciclisti per tuffarsi. A Gino sembrava di scorgerli i tuffatori, impegnati alla maniera degli specialisti della "calata". Parti agli 80 orari. Alla prima curva la strada si spezza, non ne indovini il seguito. Prendi velocità e ti sembra di mutare la corsa della bicicletta in un volo felice ad ali tese. Gli occhi spalancati dietro un velo di lacrime, che il vento della corsa scioglie. Sanremo, laggiù, pare un modellino di città. Nulla di tutto ciò, si è verificato. I corridori hanno, infatti, frenato molto. Hanno rilanciato spesso la loro corsa. Si sono alzati diritti sui pedali, particolarmente nel finale. Qualcuno, a conferma di ciò che diciamo, ha accusato una flessione di rendimento. Hanno fatto bene, nel pomeriggio, coloro che si erano egregiamente comportati nella semitappa del mattino (31 chilometri, in linea) Roche, Piasecki, Breukink, di cui dico in chiusura di pezzo, Visentini, Anderson e Pagnin. E' andato maluccio Saronni, si è rifatto parzialmente Fondriest (che avrebbe dovuto rendere di più su distanze dilettantistiche). Non ha incantato Bugno. 

Le "forze" del Giro che non sono molte e nemmeno eccelse si sono, comunque, poste in mostra, la vigilia della prima vera tappa (per i puristi, è inteso) l'odierna Imperia-Borgo Val di Taro, che onora la memoria del mio amico Bruno Raschi, che a Borgo Val di Taro era nato. Il trittico di Sanremo ha fatto la rivista del Giro. 

L'"internazionale" di Post, la Panasonic, può decidere e condizionare la corsa, a seconda di quanto le detteranno le propensioni mercantili di alcuni suoi componenti (contro cui Post combatte). La rivalità interna, presso la Carrera-Inoxpran-Roche-Visentini (la squadra preferirà vincere con Visentini a patto che Visentini sia davvero Visentini) darà un delicato daffare a Boifava, il suo direttore tecnico. Il resto - giovanissimi, maturi o vecchi - dovrà riscattarsi. 

Il Giro ha fatto subito vetrina. Di questo gliene diamo atto. Ne è uscita una logica di corsa. Il San Romolo (metri 800) traguardo mattutino, non è una cima calva, con poca erba segata dal vento e, sopra, il cielo bianco ma un domestico mammellone che presenta, su un versante, una sfaccettatura bruna provocata da un incendio. E' bastato il suo crinale per scuotere la "crème" del giro. Roberto Visentini ha perduto, senza lai, la maglia rosa che è passata sulle spalle dell'olandese Brik Breukink, il vincitore di tappa, un piccolo borghese di Dierren, figliolo del patron di una casa di biciclette - la Gazelle - nonché del Giro d'Olanda. Un ragazzo, Breukink di ventitré anni, che, nell' 86 ha vinto la quarta tappa del giro di Svizzera ed è giunto 71esimo nel Giro d' Italia, a 1h48' 39" dal trionfatore Visentini. 

Clamoroso il successo della Panasonic. Oltre che il vittorioso Breukink "l'Internazionale" ha piazzato Anderson (australiano) al secondo posto: e Millar, inglese, al terzo. Il Monte San Romolo si è praticamente scrollato di dosso i pellegrini, che tentavano di salirlo. Il primo degli italiani, nella mattinata, G.B. Baronchelli è settimo preceduto anche da Roche, Winnen, Lejarreta, Rominger. Visentini, nono; Corti, undicesimo e Argentin dodicesimo. Né basta: ha impallinato Bugno di 58". Ha colto con le gambe in croce Saronni (distacco 1'16") e Fondriest, la speranza in boccio (2'28") ha fatto scivolare in basso il francese Bernard (54"). 

Saronni ha detto che l'impennata corta e violenta gli ha fatto l'effetto di una rasoiata. "Ho preso la salita sottogamba" sono sue parole: un lusso che il Saronni di oggidì deve assolutamente evitare. Pagnin ha precisato di essere andato all'attacco, unitamente a Breukink, al termine del falsopiano che taglia come un gradino il San Romolo, per costituire un punto di appoggio al capitano Moreno Argentin. In attesa di Argentin, che aveva accorciato il passo, Pagnin ha avuto giusto il tempo di insabbiarsi e Breukink si è involato. Ultima nota della mattinata: volteggiando verso l'albergo Bugno ha rimediato un capitombolo con abrasioni. 

PRIMA SEMITAPPA (S. Remo-S. Romolo):
1. Breukink (Ola), 31 km in 51' 09", media 36,363 kmh abbuono 10' ; 2. Anderson (Aus) a 16", abb. 7"; 3. Millar (Sco) a 19", abb. 5"; 4. Roche (Irl) st, abb. 3"; 5. Winnen (Ola); 6. Lejarreta (Spa); 7. Rominger (Svi); 8. Baronchelli; 9. Visentini; 10. Skoda (Cec); 11 Corti; 12. Bauer (Can); 13. Argentin; 14. Caritoux (Fra); 15. Cassani; 16. Mugica (Spa); 17. Piasecki (Pol) st: 18. Pedersen (Nor); 19. Bombini st; 20. Chioccioli. 

SECONDA SEMITAPPA:
1. Roche (Irl), 8 km in 10' 19", media 46,526 kmh abbuono 10"; 2. Pisasecki (Pol) a 3", abb. 7"; 3. Breukink (Ola) a 6", abb. 5"; 4. Rominger (Svi) a 7", abb. 3"; 5. Visentini a 7"; 6. Freuler (Svi) a 9"; 7. Anderson (Ausl) a 11"; 8. Bontempi a 12"; 9. Pagnin st; 10. Popp (Aut) a 14"; 11. Corti a 15"; 12. Fondriest a 16"; 13. Worre (Dan) a 17"; 14. Argentin st; 15. Kappes (Rfg); 16. Calcaterra a 18"; 17. Bauer (Can) a 19"; 18" Lang (Pol) st; 19. Galleschi; 20. Pederson (Nor) a 20"; 23. Saronni (Ita) a 20". 

CLASSIFICA GENERALE:
1. Breukink (Ola) 1h6' 22"; 2. Roche (Irl) a 14"; 3. Piasecki (Pol) a 21"; 4. Visentini a 29"; 5. Rominger (Svi) a 30"; 6. Anderson (Aus) st; 7. Bauer (Can) a 41"; 8. Pagnin st; 9. Argentin a 46"; 10. Pedersen (Nor) a 49"; 11. Bombini a 52"; 12. Corti st; 13. Lejarreta (Spa) a 54"; 14. Baronchelli a 1' ; 15. Chioccioli a 1' 02"; 16. Millar (Sco) a 1' 03"; 17. Mugica (Spa) a 1' 04"; 18. Cassani a 1' 06"; 19. Wyder (Svi) a 1' 23"; 20. Kappes (Rfg) a 1' 24"; 35. Saronni (Ita) a 1' 45". 

PROSSIME TAPPE
Oggi: Imperia-Borgo Val di Taro (242); 
domani: Lerici-Lido di Camaiore crono a squadre (43); 
lunedì: Camaiore-Montalcino (203); 
martedì: Montalcino-Terni (203); 
mercoledì: Terni-Terminillo (134); 
giovedì: Rieti-Roccaraso (205); 
venerdì: Roccaraso-San Giorgio al Sannio (168); 
sabato: San Giorgio al Sannio-Bari (252); 
domenica 31 riposo. 
Il Giro si concluderà il 13 giugno a St. Vincent.

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