Maurizio Fondriest



Nato a Cles (TN) il 15 gennaio 1965. Completo. Professionista dal 1987 al 1998, ha ottenuto 69 vittorie. A frenarlo a lungo, fu uno dei tanti accostamenti che l'osservatorio italiano ha sempre esternato di fronte ad un giovane in gamba.

Nel suo caso, l'appellativo di "erede di Moser", sia per l'esser anche egli trentino e sia per le caratteristiche molto simili. Qualità che mise in evidenza da dilettante e che parevano esplodere anche fra i professionisti. Ma non fu così a lungo, ed è indubbio che il confronto non gli facesse bene perché Maurizio era caratterialmente assai diverso da Francesco. Non aveva la medesima cattiveria agonistica, in altre parole ben difficilmente vinceva quando non era il più forte, e in più fu afflitto a lungo da diversi guai fisici.

In ogni caso un gran bel corridore, capace di sacrificarsi come spalla, a volte anche quando aveva le possibilità di fare il capitano. Insomma più che tecniche, le sue frenature sono apparse troppo spesso di origine psicologica, quanto basta per nutrire ragioni, sul vero motivo della sua parziale esplosione. Ha vinto comunque grandi corse, e ha messo assieme un bel palmarès.

Campione del mondo nel 1988 a Renaix, in Belgio, quando, in fuga con Criqueilion e Bauer, vide i suoi avversari ostacolarsi a vicenda e Criqueilion cadere nello sprint conclusivo.

Vincitore di due Coppe del mondo, nel 1991 (grazie ai molti piazzamenti) e nel 1993, stagione in cui si aggiudicò pure la Milano-Sanremo, poche ore dopo la nascita della figlia, grazie a uno strepitoso attacco sul Poggio, e la Freccia Vallone, con un volo solitario di trenta km iniziato sulla Cote d'Ereffe. Vittorie di gran classe, insomma.

Tipico corridore da corse in linea, valido pure a cronometro e in volata, troppo spesso piazzato, probabilmente per i motivi citati. Il 1993 (26 vittorie di cui molte di alto livello e tra queste Tirreno-Adriatico e Campionato di Zurigo) è stato il suo grande anno, l'unico che concretizzò appieno le sue grandi qualità.

Partecipò alle Olimpiadi di Atlanta nel '96, nella prova a Cronometro dove giunse 4° e pure a quella in linea, nella quale fu autore di una gara incolore. In azzurro ha disputato anche 9 Mondiali su strada e uno a cronometro.

Fra le sue altre vittorie spiccano il GP Prato nel 1988, il Toscana nel 1989, la Coppa Sabatini nel 1989 e 1994, la Coppa Agostoni nel 1990, il Giro del Lazio nel 1990 e 1994, il Midi Libre nel 1993, il Giro d'Emilia nel 1993, due tappe al Giro d'Italia (la crono di Portoferraio nel '93 davanti addirittura ad Indurain e a Terme Luigiane nel 1995).

Fra i migliori piazzamenti 2° alla Sanremo nel 1988 e 1995, 2° alla Wincanton Classic nel 1989, 2° all'Amstel Gold Race (volata scorretta di Maassen) nel 1991, 2° alla Gand-Wevelgem nel 1995, 2° alla Freccia Vallone nel 1995, 3° al Campionato Italiano 1988 e 1992, 3° alla Parigi-Tours nel 1990 e 1993, 3° a San Sebastian nel 1991, 3° alla Liegi-Bastogne-Liegi nel 1993, 3° alla Wincanton Classic nel 1993, 3° al GP Zurigo nel 1994 e 3° alla Freccia Vallone nel 1996.

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