HOOPS MEMORIES - The Game


Finali NBA 1976, gara 5: Boston Celtics-Phoenix Suns 128-126 dopo 3 t.s.
La più lunga gara di finale nella storia della NBA

di CHRISTIAN GIORDANO ©

La serie per il campionato NBA del 1976 era sul due pari, con la cenerentola Phoenix Suns che aveva saputo vender cara la pelle ai Boston Celtics. Sotto coach John MacLeod, i Suns avevano a malapena fatto i playoff con un ultimo colpo di coda che consentì loro di finire con un record di 42-40, mentre i Celtics erano volati verso il titolo divisionale con un bilancio di 54-28. Innescati dai due grandi realizzatori, Paul Westphal e Alvan Adams, e dall’ala rimbalzista Garfield Heard, i Suns ce l’avevano fatta fino alla Finale. Dopo aver perso le prime due gare a Boston da Dave Cowens, Jo Jo White e compagnia, vinsero le successive due partite a Phoenix.

Venerdì 4 giugno, una calda, afosa serata, Gara Cinque incominciò in un umido Boston Garden con i Celtics che si portano subito a un vantaggio di 32-12. Ma i Suns si riportarono sotto, e alla fine dei quarantotto minuti, la gara era pari 95-95. Le difese prevalsero nel primo supplementare, lasciando le squadre in parità sul 101-101. Nel secondo overtime i Celtics conducevano di 3 punti con quindici secondi rimasti. Ma Dick Van Arsdale segnò per i Suns, e poi Westphal rubò palla e servì Curtis Perry per il tiro che mise Phoenix avanti 110-109. I Celtics andarono da John Havlicek per l’ultimo tiro, e mandò dentro un tiro in corsa a una mano per dare ai Celtics un vantaggio di 111-110.

Centinaia di tifosi dei Celtics presero d’assalto il campo, pensando che Boston avesse vinto, ma un secondo rimaneva. Mentre l’ordine venne ristabilito, Westphal accortamente chiamò un time-out, anche se i Suns non ne avevano più a disposizione. Questo diede ai Celtics un tiro per fallo tecnico ma permise ai Suns di rimettere il pallone a metà campo invece che da sotto il proprio canestro. Jo Jo White infilò il tiro libero per portare Boston avanti di due punti.

Nella bolgia del Garden, i tifosi si aprirono letteralmente la strada nella folla dei Suns con le forze di sicurezza che venivano sommerse. Ma il gioco finalmente riprese, e quando lo fece, i Suns lanciarono il pallone dentro verso Heard, che fece partire un disperato jump shot ad arcobaleno dall’angolo che miracolosamente sibilò dentro con la sirena a suonare. Le squadre avrebbero giocato un terzo supplementare, la prima e unica volta nella storia delle serie finali.

Il terzo overtime, giocato a Boston dopo la mezzanotte, fu deciso da un improbabile eroe, con la riserva dei Celtics Glenn McDonald che centrò il tiro che diede a Boston il vantaggio definitivo. I Celtics vinsero 128-126 in sessantatré minuti di gioco, e Heard stabilì un record delle serie finali giocandone sessantuno.

Dopo la partita, un facinoroso tifoso dei Celtics assalì l’arbitro Richie Powers e altri quasi vennero alle mani con i giocatori di Phoenix Ricky Sobers e Dennis Awtrey. Nel frattempo, nello spogliatoio di Boston coach Tommy Heinsohn quasi svenne, e dovette richiedere cure mediche.

La gara maratona pretese un ancor maggiore pedaggio a due tifosi dei Suns che guardavano la televisione a Phoenix. Entrambi dovettero essere portati all’ospedale quando uno balzò sulla sedia e batté la testa sul lampadario. Il suo vicino della porta accanto sopraggiunse in aiuto ma inciampò e cadde strada facendo.

Tornati a Phoenix la domenica pomeriggio, i Celtics vinsero Gara Sei 87-80, per prendersi la serie e il loro tredicesimo campionato NBA. Ma fu un passo indietro dopo l’ineguagliabile dramma di Gara Cinque.

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