Lisbona 1967 - Cotti e mangiati
L’ex "Grande" Inter si scioglie come neve al solleone. In otto giorni perde campionato (storica papera di Giuliano Sarti a Mantova) e le Coppe, Italia e dei Campioni.
Prima britannica in finale e non latina a vincere, il Celtic sorprende per ritmo, lunghi traversoni, maglia simil-rugby, e numeri sui calzoncini.
Nati a Glasgow e dintorni, gli uomini di Jock Stein corrono (e picchiano) e vivono sul genio dell’aletta Johnstone (deceduto il 13 marzo 2006), che fa impazzire i terzini Facchetti e Burgnich.
A Lisbona però decidono Gemmell e Chalmers.
Il primo (che nel secondo tempo replica la traversa colpita da Auld) con un missile dai venti metri che infila da sinistra Sarti nell’angolo alto.
Il secondo deviando quasi sulla linea di porta un tiro di Murdoch, innescato dal “solito” Gemmell. Lì davvero Stein, secondo il collega e conterraneo Bill Shankly, diventa «immortale».
CHRISTIAN GIORDANO, Guerin Sportivo
IL TABELLINO
Lisbona (Da Luz), 25 maggio 1967
Celtic-Inter 2-1
Celtic (3-2-2-3): Simpson – Craig, McNeill, Gemmell – Murdoch, Clark – Wallace, Auld – Johnstone, Chalmers, Lennox. All.: Stein.
Inter (1-3-3-3): Sarti – Picchi – Burgnich, Guarneri, Facchetti – Bedin, Bicicli, Corso – Domenghini, A. Mazzola, Cappellini. All.: Helenio Herrera.
Arbitro: Kurt Tschenscher (Germania Ovest).
Marcatori: 11’ A. Mazzola (I) rig., 63’ Gemmell (C), 84’ Chalmers (C).
Spettatori: 45 mila.
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