TADEJ VS REMCO AL "CAMPIONATO DI ZURIGO"


https://www.facebook.com/photo?fbid=1971063103316795&set=a.526042821152171

Il Mondiale svizzero chiude (quasi) una stagione storica per le pedivelle.
Due dei tre favoritissimi ci arrivano da faro della corsa, annunciati dalle recenti vittorie.
Tadej Pogacar, che a Montréal avrebbe fatto la stessa tripletta dell'Eddy Merckx 1974, e Remco Evenepoel, iridato a cronometro.
Tutti si attendono il duello diretto, tra i rivali generazionali di questo ciclismo, tra freak, ma entrambi dovranno constatare - sul percorso - quanta benzina sia rimasta nel serbatoio.
Soprattutto lo sloveno, reduce da un'annata simil-Coppi '49, in Canada pareva testarsi più che correre a manetta.
E il belga, domenica scorsa, ha chiuso in (lieve) calando rispetto a Pippo Ganna.

Pallini sparsi..
  1. Il tracciato non è duro come si era detto. Trattasi della versione moderna del caro, vecchio, Campionato di Zurigo. Classica - di alto livello - prima primaverile, poi agostana, infine autunnale. I 4291 metri di dislivello non hanno impedito a un marcantonio come Niklas Behrens di vincere la prova under 23.
  2. Cittadino, tecnico (pericoloso: ci sono pure i tombini), veloce nelle congiunzioni tra uno strappo e l'altro. Solo qualcuno col "gambone", magari con la giusta tattica, può isolarsi. Come dimostrato da Lotte Kopecky, tra le donne, si rientra bene: se poi trovi come alleata la tua avversaria - Demi Vollering, un'altra esponente alla van Vleuten del ciclismo ignorante (..) - è ancora meglio. E' un'Amstel più che una Doyenne.
  3. E' il motivo per il quale le due superstar potrebbero fare il gioco di altri (all'ombra). Il Mathieu van der Poel lussemburghese ha mostrato una forma diversa da quella estiva. Più asciutto e reattivo, se indovina la giornata, realizzerebbe un clamoroso bis.
  4. Sui 274 chilometri, con due squadroni - più il Belgio che la Slovenia - a menare per far selezione, gli outsider non mancheranno. Attenti, se la contesa rincula, e diventa come quella femminile, anche a Mads Pedersen e a Matteo Jorgenson. E in contropiede, oltre la fatica, agli Juan Ayuso e Primoz Roglic. Qualcosa faranno pure Julian Alaphilippe e - sulle sue strade - Marc Hirschi, il corridore più brillante di questo settembre.
  5. 5 Era il disegno altimetrico perfetto per Wout Van Aert. Paperino. Ahilui.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?

I 100 cattivi del calcio