Con Healy è giallo il cielo d’Irlanda: «Sono stordito»


Con il Leoncino - Ben Healy, 24 anni, sul podio 
del Tour in giallo e con il mitico pelouche

L’irlandese della Ef in testa a 38 anni dal trionfo di Roche 
Già primo a Vire Normandie, ha preso la maglia per 29”

"Per fortuna che c’è il giorno di riposo, così mi potrò godere questa maglia"
"Fare classifica? Ho visto Pogacar all’arrivo, ed era fresco. Io per niente!"

15 Jul 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Filippo Maria Ricci INVIATO A LE MONT DORE 
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Entrando nella magnifica riserva del Massiccio Centrale nota come Puy de Dôme siamo stati travolti dal verde. Il primo pensiero è andato a quelle grandi scatole di matite a colori. Siamo in una zona vulcanica, ma qui le tonalità della tinta della speranza non hanno limiti, fanno ciò che vogliono disponendosi di fronte alla vista come un ventaglio meravigliosamente sconnesso. E qui, nel trionfo del verde simbolo del suo Paese, l’irlandese (naturalizzato, ndr) Ben Healy ha indossato la sua prima maglia gialla: 37 anni, 11 mesi e 18 giorni dopo Stephen Roche, il terzo e ultimo connazionale a prendersi il simbolo del Tour de France, dopo Seamus Elliott nel 1963 e Sean Kelly nel 1978. Gli orecchini e la barbetta di Ben Healy hanno incorniciato ancora una volta una giornata del Tour. Giovedì scorso, andando da Bayeux a Vire Nomandie, il giovane di Birmingham che ha abbracciato la nazione del padre aveva fatto un gran numero, sorprendendo i compagni di fuga e chiudendo a braccia alzate una fuga di (poco meno di, ndr) 50 chilometri. Dieci in più rispetto a quelli fatti da solo a Fossombrone nel Giro del 2023.

I complimenti 

Ben è così: coraggioso, spavaldo, terribilmente potente. «È dura stargli dietro – diceva ieri Simon Yates che l’ha accompagnato tutto il giorno per poi staccarlo nel finale prendendosi la tappa –. Va come un treno, e infatti ero impressionato dal vantaggio che stavamo prendendo. ‘Chapeau’ per la maglia gialla». Healy ieri era partito con 3’55” di ritardo da Pogacar, ha avuto un vantaggio massimo di 6’10” sullo sloveno e alla fine si è preso la maglia gialla per 29 secondi, guardando in tv con ansia crescente il forcing finale di Tadej. In ambito cromatico, detto del verde e del giallo bisogna menzionare il bianco: Healy è il terzo irlandese dopo i soliti Kelly e Roche a vestire la maglia bianca: ha un vantaggio di 1’29” su Evenepoel e di 2’26” su Vauquelin. Ben è orgogliosamente "irlandese": «Mi sento quasi stordito, fortuna che domani (oggi, n.d.r.) c’è il riposo che si mi permetterà di godermi questa gialla».

La speranza 

«Penso che ricorderò di più la vittoria di tappa che la maglia, che è più un premio alla squadra che ha lavorato durissimo». E allora guardiamo avanti. Sogna una gialla a Parigi nei prossimi anni? Ben sorride: «Col livello di Tadej e Jonas dovrei fare un grosso step. Ho visto Tadej all’arrivo ed era fresco, io per niente! Oggi mi sembra un proposito ambizioso, ma magari un giorno…». 
Verde Irlanda, verde speranza. Nel verde del Puy de Dôme.

***

IDENTIKIT
Nato a Kingswinford (Inghilterra) l’11 settembre 2000, corre per l’Irlanda. 
Dal 2022 è alla EFEasyPost dopo una stagione al Team Wiggins (2019) e due al Trinity Racing. 
Dieci successi da pro’: spiccano anche una tappa al Giro del 2023 (traguardo a Fossombrone) e una al Tour 2025 (Vire Normandie). 
Curiosità: la prima affermazione internazionale è arrivata in Italia, nel 2023 alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali (tappa di Forlì). 
Piazzamenti: 3° alla Liegi 2025, 2° all’Amstel 2023

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