Fiandre, che storia



«Appartiene al patrimonio dello sforzo umano» 
- Antoine Blondin

Nel 1913, su un percorso di 330 km e con 37 corridori che vi parteciparono, nel cuore delle Fiandre, nasce da un’idea del giornalista Karel Van Wynendaele, la “Ronde van Vlaanderen”, cioè il Giro delle Fiandre.

A causa della Prima Guerra Mondiale, la corsa si interruppe per poi riprendere nel 1919.

Le caratteristiche principali di questa corsa sono le salite brevi ma molte ripide, dette infatti “muri”, che spesso sono in pavé.

Il percorso del Fiandre in questi ultimi anni si è ridotto, passando dai 300 km iniziali a 250-260 km; esso comprende 15-18 muri, dei quali possiamo certo citare: il "vecchio Kwaremont", il Grammont, o in fiammingo "Muur van Geraardsbergen", che è considerato il “Muro” per eccellenza, il Paterberg e il Koppenberg.

Tra le Grandi Classiche del Nord, è la prima ad essere disputata; di solito, la prima domenica di aprile, e viene dopo la Milano-Sanremo che si corre il terzo weekend di marzo.

Curiosità:
  • Achiel Buysse ( 1940, 1941, 1943), Fiorenzo Magni (1949-1950-1951), Eric Leman (1970, 1972, 1973), Johan Museeuw (1993, 1995, 1998) e Tom Boonen (2005, 2006, 2012) contano tre vittorie ciascuno.
  • L’unico a vincere tre edizioni consecutive è stato Fiorenzo Magni, il "Leone delle Fiandre".
  • Nel 1940 come il più giovane e nel 1959 come il più vecchio, Alberic Schotte, detto l'“Uomo di ferro” e poi "l'Ultimo dei fiamminghi", ne corse ben 20 edizioni e ne vinse 2, nel 1942 e nel 1948.
  • Rik Van Looy, “l'Imperatore di Herentals", conquistò come migliore posizione un decimo posto su sei edizioni disputate.
  • Eddy Merckx, il “Cannibale”, vinse il Fiandre nel 1969 davanti a Felice Gimondi e nel 1975 precedendo i connazionali Frans Verbeeck (il "Lattaio volante" di Wilsele) e Marc Demeyer.

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