Pro Vercelli-Vicenza, il sabato speciale dei fratelli Gatto
13.10.2015 21.25 di Stefano Sica articolo letto 8037 volte
Sabato prossimo sarà la seconda volta che Leonardo e Massimiliano Gatto, fratelli calabresi, si affronteranno da avversari in un gara professionistica.
Il primo col Vicenza, l'altro con la Pro Vercelli, teatro il Silvio Piola nel match delle 15.
Lo scorso anno entrambi parteciparono agli ultimi minuti della sfida tra Carpi e Lanciano al Cabassi, entrando quasi simultaneamente al posto di Di Gaudio per gli emiliani, e Grossi per gli abruzzesi.
Leonardo, classe '92, per due stagioni era stato un pilastro dei rossoneri con oltre 50 presenze e dieci reti, Massimiliano, classe '95, si era elevato tra i protagonisti coi biancorossi nella cavalcata verso la serie A, totalizzando 11 apparizioni.
Leggermente più lunga la carriera di Leonardo, un attaccante esterno cresciuto come il fratello nella scuola calcio Sporting Club di Corigliano (entrambi sono di Trebisacce, vicino Cosenza).
Quindi la parentesi col Montecatini, fortunata perché a notarlo è Mino Favini, all'epoca responsabile del settore giovanile dell'Atalanta. Il ragazzo viene inserito subito nella Primavera e come compagni di squadra ha gente come Zaza o Molina.
A seguire il passaggio al Pisa nel 2011 in Prima Divisione, con la formula del prestito. Leonardo, in verità, all'inizio non viene visto dal tecnico Dino Pagliari. E' scontento e, aspettando la finestra di mercato invernale, potrebbe cambiare aria, ma a credere nelle sue qualità è Danilo Pagni, all'epoca collaboratore dell'area tecnica del Chievo.
E' proprio il dirigente calabrese a sollecitarne con grande intuito l'ingaggio della metà del cartellino ma l'affare con l'Atalanta non si concretizza. Anche se, in seguito, il ragazzo verrà convocato nelle rappresentative nazionali Under 20 e 21. Quindi la finale persa a Latina col suo Pisa e il meritato approdo a Lanciano, in B, che cancella la delusione del Francioni.
L'ascesa di Massimiliano Gatto, invece, è la scommessa vinta da Danilo Pagni che lo porta a costo zero al Chievo dopo che il ragazzo si era svincolato dalla Reggina, con cui aveva militato nelle formazioni Giovanissimi e Allievi.
Con i gialloblù Massimiliano, un attaccante versatile, dimostra il proprio talento distinguendosi come capocannoniere degli Allievi Nazionali prima di transitare in Primavera. Poi un infortunio muscolare che lo lascia fermo per parecchi mesi ma che non fa desistere la società dai propri progetti: il ragazzo può restare in Primavera e, alla fine, diventerà anche Campione d'Italia. Titolo che gli aprirà le porte della B col Carpi.
Categoria che mantiene con la Pro Vercelli, con cui va in gol contro il Lanciano (squadra che pure lo aveva cercato in estate) nel 2-1 finale per i piemontesi.
Quindi la realizzazione contro la Polonia tra le fila dell'Under 20: sua la prima delle quattro reti del match (finirà 2-2).
Insomma, una favola bella e non comune. Alimentata anche dalla dedizione del papà medico che ricopre pure l'incarico di direttore generale del Trebisacce (Eccellenza). Quando il calcio è di famiglia.
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