'Gladbach, quarta sinfonia di Schubert

di CHRSITIAN GIORDANO, SKY SPORT 24
Raffael-Max Kruse: fino all'anno scorso erano i gemelli del gol in salsa di crauti. E infatti, una volta separati, ci hanno messo un po' a riprendersi. Come le loro squadre: il 'Gladbach, dove il brasiliano è rimasto; e il Wolfsburg, dove il nazionale tedesco ha faticato a inserirsi, almeno fino al 2-1, appena entrato, a Lipsia contro la Georgia, che poi lo ha sbloccato anche in campionato: tripletta nel 4-2 all'Hoffenheim.

Raffael (due effe), cui in tanti pronosticavano un grande futuro già al Chiasso dove arrivò 18enne nel 2003, ha festeggiato con una doppietta le 200 gare in Bundesliga. Un gol, quello del vantaggio sull'Eintracht a Francoforte, per nulla casuale: perché Raffael magari non dipinge calcio, ma è spesso al posto giusto nel momento giusto.
E' dietro però che la squadra, passata un mese fa dal dimissionario Lucien Favre a André Schubert, non convince. Fatale, nel pareggio, l'errato retropassaggio di Alvaro Dominguez, terzino più forte nell'area avversaria che nella propria.
Davanti, invece, le soluzioni non mancano: a partire dal tiro (deviato) e dagli assist di Mahmoud Dahoud, siriano di nascita e cresciuto in Germania. E dalla panchina, il debordante talento di André Hahn.
Attenzione però a questo Borussia, rinnovato più nello spirito che nel 442: in 4 partite con Schubert ha segnato 14 gol. E in Europa, nonostante la scivolata col City e gli infortuni, viaggia leggero. Senza il bagaglio della pressione e con la forza dei nervi distesi.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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