Fiandre, la classica sul pavé che piace tanto all'Italia
Domenica si disputa la Ronde. Curiosità sulla gara che fa impazzire il Belgio.
E che ha visto 10 vittorie tricolori: dal tris di Fiorenzo Magni ad Alessandro Ballan re nel 2007
04 aprile 2015 - Milano
Paolo Marabini, Gazzetta dello Sport
Domenica 5 aprile si corre la 99-esima edizione del Giro delle Fiandre, la classica sul pavé più famosa del calendario mondiale, chiamata anche Ronde: semplicemente è la Corsa.
Domenica 5 aprile si corre la 99-esima edizione del Giro delle Fiandre, la classica sul pavé più famosa del calendario mondiale, chiamata anche Ronde: semplicemente è la Corsa.
Partenza da Bruges, arrivo a Oodenaarde dopo 264,2 km. È la classica dei Muri: quest’anno ne sono previsti 19, tra cui il Paterberg (da affrontare due volte), il Vecchio Kwaremont (tre passaggi) e il Koppenberg. Nelle ultime due edizioni si è imposto lo svizzero Fabian Cancellara, assente quest’anno come il vincitore del 2012, il belga Tom Boonen.
Deman, il campione spia
Il Giro delle Fiandre è nato nel 1913 su idea del giornalista fiammingo Karel Van Wijnendaele [pseudonimo di Carolus Ludovicius, nda], in occasione della fondazione del giornale Sportwereld: si corse sulla distanza di 330 chilometri e alla prima edizione presero parte 37 corridori. Sul traguardo di Mariakerke, alla periferia di Gand, vinse il beniamino di casa Paul Deman, che domò la distanza e i 12 Muri battendo i connazionali Joseph Van Daele e Victor Doms.
Dopo aver vinto la tremenda Bordeaux-Parigi (592 km), Deman vide la sua carriera interrotta dalla Prima Guerra Mondiale. Lavorò per lo spionaggio belga, nascondendo i documenti nella bicicletta, ma durante uno dei suoi viaggi fu arrestato dai tedeschi: solo l’armistizio lo salvò dalla fucilazione. Tornò a correre dopo la guerra e, nel 1920, vinse anche la Parigi-Roubaix, primo dei 22 corridori della storia capaci di centrare la doppietta nelle due classiche sul pavé.
La prima volta straniera
Il primo successo straniero arrivò dopo sei edizioni: lo svizzero Heiri Suter vinse la Ronde nel 1923. Poi fu sempre Belgio fino al 1948, prima della tripletta consecutiva di Fiorenzo Magni. In totale le vittorie straniere sono 30, di 8 nazioni. Dopo il Belgio, l’Italia è quella che ne vanta di più: 10. Seguono: Olanda con 9, Svizzera con 4, Francia con 3, Germania con 2, Danimarca e Gran Bretagna con 1.
Il record di Magni
Dopo l’en-plein di Magni, l’Italia si è imposta con Dino Zandegù nel 1967, Moreno Argentin nel 1990, Gianni Bugno nel 1994, Michele Bartoli nel 1996, Gianluca Bortolami nel 2001, Andrea Tafi nel 2002 e Alessandro Ballan nel 2007. Ci sono poi anche 11 secondi posti (2 per Francesco Moser e Fabio Baldato) e 7 terzi.
Quattro iridati
Nell’albo d’oro del Fiandre ci sono anche 14 vincitori di un Mondiale su strada, tra cui gli italiani Argentin, Bugno e Ballan. Ma solo quattro corridori hanno conquistato il Fiandre con indosso la maglia di campione del mondo: il francese Louison Bobet (1955) e i belgI Rik Van Looy (1961), Eddy Merckx (1974) e Tom Boonen (2006).
La doppietta di Tafi
I plurivincitori della corsa sono Fiorenzo Magni, i belgi Achiel Buysse, Eric Leman, Johan Museeuw e Tom Boonen e lo svizzero Fabian Cancellara con tre vittorie ciascuno. Magni è però l’unico ad aver conquistato tre edizioni consecutive: non a caso questo record gli valse il soprannome di Leone delle Fiandre. Soltanto un italiano ha centrato Fiandre e Roubaix: Andrea Tafi, a segno nella Ronde del 2002, tre anni dopo aver centrato la classica delle pietre.
Eterni secondi
Tre corridori hanno il record di secondi posti (3): l’irlandese Sean Kelly (1984, 1986 e 1987) e i belgi Johan Museeuw (1991, 1994 e 2002) e Leif Hoste (2004, 2006 e 2007). Museeuw vanta però anche due successi (1993 e 1995), oltre a due terzi posti (1996 e 1999).
Caccia al tris
Il belga Stijn Devolder è l’unico vincitore del Fiandre ad essere al via nella 99esima edizione. Può entrare nella galleria dei miti della Ronde, avendola conquistata già due volte.
Doppietta quasi impossibile
Vincere Sanremo e Fiandre nello stesso anno? Quasi impossibile. C’è riuscito infatti solo un corridore. E non poteva che essere Eddy Merckx, primo nella Classicissima e nella Ronde a poche settimane di distanza in due occasioni: 1969 e 1975. In anni diversi, invece, la doppietta è riuscita a 14 corridori, tra cui un solo italiano, Gianni Bugno, re a Sanremo nel '90 e al Fiandre nel '94.
En plein
Otto corridori hanno avuto l’onore di conquistare almeno una volta le tre grandi classiche del pavé: Gand-Wevelgem, Fiandre e Roubaix. E due, entrambi belgi, ci sono riusciti addirittura nello stesso anno: Rik Van Looy (1962) e Tom Boonen (2012). Gli altri sono i belgi Raymond Impanis, Noel Foré, Eddy Merckx, Walter Godefroot, Eric Vanderarden e l’olandese Jan Raas.
Bortolami-record
Bortolami-record
L’edizione più lunga resta la prima, unica oltre i 300 km (330). La più corta è quella del 1941, unica sotto i 200 km (198). La più veloce, invece, risale al 2001, quando Gianluca Bortolami coprì i 269 km alla media di 43,589 chilometri orari, cancellando il record del belga Evert Dolman (43,225 km/h) che durava da trent’anni.
Giallo polemiche e doping
L’edizione 1977 è ricordata come l’unica senza secondo e terzo classificato. Vince Roger De Vlaeminck, al settimo assalto, davanti al compagno di fuga Freddy Maertens, che nemmeno fa la volata perché dall’ammiraglia gli dicono che la giuria lo squalificherà per aver cambiato la bici dopo una foratura fuori da una delle zone preposte. Così secondo e terzo saranno Walter Planckaert e il francese Guy Sibille. Ma, un mese dopo, Planckaert e Sibille - come altri 7 corridori tra cui Eddy Merckx, Michel Pollentier e Hennie Kuiper - vengono trovati positivi allo Stymul, farmaco proibito, ma di uso abbastanza comune perché fino ad allora non si riusciva a trovare nelle urine. Automatica quindi la squalifica di tutti i positivi, ma il 2° e il 3° posto rimangono vacanti.
Onnipresente
Alberic Schotte, belga, è il corridori che ha disputato il maggior numero di edizioni del Giro delle Fiandre: 20, una dietro l’altra, dal 1940 (aveva solo 20 anni: il più giovane partecipante della storia) al 1959 (il più vecchio di sempre). All’attivo due vittorie (1942 e 1948), 2 secondi posti (1944 e 1950) e 4 terzi posti (1940, al debutto, 1946, 1949 e 1952).
Paolo Marabini, Gazzetta dello Sport
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