FOOTBALL PORTRAITS - Louis Saha come si fa


Gli infortuni, punto debole della sua carriera, e la spietata concorrenza sembravano averlo perso alla causa del Man Utd e dei Bleus. Ma il parigino è uno che non molla e una volta guarito è rinato

di Christian Giordano ©
Guerin Sportivo © 2015

«SONO un combattente». Tanto per chiarire, a chi non li avesse chiari, la rabbia e l’orgoglio del parigino incacchiato. 

Perché è lì che è nato, l’8 agosto 1978, Louis Laurent Saha. Non ce l’aveva con qualcuno in particolare se non con la jella nera come la sua pelle d’ebano che sembrava non smettere di perseguitarlo. Anche se a dire il vero non si ricordano, nella sua ancor breve carriera, lunghi periodi senza qualche acciacco. Sarà per quel modo di giocare tutto scatti nervosi e accelerazioni da fuoriserie, le stesse che lo mandano a nozze negli spazi ma a volte anche fuorigiri rispetto all'appuntamento col pallone.

Che per lui, da quando ha cominciato nell’infallibile Centre de Formation di Clairefontaine, non va giocato di fino ma solo infilato in quel rettangolo di 7,32 x 2,44, ché gli hanno spiegato esser quello lo scopo del gioco. Concetto che applicherà nell’Europeo Under 18, vinto con il suo golden gol, e poi nella Under 21.

Un anno di giovanili (1996-97) ed eccolo in prima squadra, dove si fa largo con un fisico (1,81 x 72) da culturista agile – perdonate l’ossimoro –, specie nella parte superiore del corpo, e due piedi poco educati ma assai efficaci in zona-gol. Uno e mezzo in prima squadra in Ligue 1, dove debutta il giorno del suo 19° compleanno (4-1 casalingo al Bordeaux), e poi, nel gennaio 1999, dopo un gol in 24 apparizioni, il prestito di 4 mesi al Newcastle United. 

Non va come dovrebbe (un centro, nel 4-1 casalingo al Coventry, in 11 gare, 5 delle quali da titolare), forse anche perché era prestino, e così il ragazzino allora con i dreadlock se ne torna donde era venuto. Stavolta sì che è quella giusta: 4 reti in 24 gettoni fanno quasi mangiare a Tigana lo stuzzicadenti da cui ama farsi accompagnare in panchina. 

L’ex “Carré magique”, il quadrilatero (con Platini, Giresse e Fernandez) delle meraviglie campione in casa a Euro 84, poggia i propri glutei sulla panca del Fulham, in First Division, e per 3 milioni di euro se lo porta a Craven Cottage. Saha, che per lui rifiuta il Monaco campione di Francia, è subito capocannoniere (27 centri in 43 partite) e i Cottagers conquistano campionato e promozione. Il più è fatto. 

Ventisei reti dopo (in 73 gare di Premier League; 53 in 118 in totale), approda per 18 milioni di euro al Manchester United, che dopo un lungo tiramolla coi londinesi, nel frattempo affidati a Chris Coleman (e relative polemiche di scarso impegno del giocatore), lo firma fino al 2009. Sir Alex Ferguson, in tema di punte, ha sempre avuto occhio lungo. 

Sembra l’inizio di una luminosa carriera per questo attaccante velocissimo negli spazi e forte di testa, in campo e fuori. Invece (col Norwich City in aprile) inizia il calvario di problemi fisici culminati con l’intervento chirurgico, eseguito lo scorso 4 agosto dopo l’amichevole con gli Urawa Reds, al menisco mediale del ginocchio destro. 

Una volta guarito, ha ripreso a far gol (11). E alla faccia della concorrenza (Smith, riciclato più indietro, Rooney e Van Nistelrooy nel Man Utd, Cisse e gli amiconi Henry e Anelka nei 23 della Francia degli intoccabili Henry e Trézéguet), ha ritrovato la nazionale. Vi aveva debuttato (segnando) sotto Jacques Santini, 2-0 al Belgio a Bruxelles il 18 febbraio 2004. Giusto in tempo per gli Europei, durante i quali subentra in due occasioni. 

In marzo il Ct Domenech lo ha rivestito di Bleu dopo 15 mesi e, c’è da giurarci, a giugno se lo porterà in Germania. Perché un Inzaghi parigino (ormai inglese dentro: ha chiamato Stanley il figlio) che vive per il gol è sempre meglio avercelo. Specie se s’incacchia.

Christian Giordano, Guerin Sportivo

La scheda di Louis Saha

Nato: Parigi (Francia), 8 agosto 1978
Statura e peso: 1,81 x 72
Ruolo: centravanti
Club: Metz (giovanili 1996-97; prima squadra 1997-99), Newcastle United (Inghilterra, 8 gennaio-aprile 1999), Metz (1999-2000), Fulham (Inghilterra, 15 giugno 2000-gennaio 2004), Manchester United (Inghilterra, 23 gennaio 2004-)
Presenze (reti) in Nazionale: Bruxelles, 18-2-2004, Belgio-Francia 0-2
Presenze (reti) in Nazionale: 8 (2)
Numero di maglia: 9
Palmarès: promozione in Premiership (2001), FA Cup (2004), Coppa di Lega inglese (2006), capocannoniere First Division (2001)
Scadenza contratto: giugno 2009


Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?

I 100 cattivi del calcio