HOOPS PORTRAITS - Wes Unseld, l'arte del rimbalzo


di CHRISTIAN GIORDANO ©

Prima di lui solo Wilt Chamberlain aveva vinto nella stessa stagione i premi di Rookie of the Year e MVP della NBA. Wes Unseld ci è riuscito per l’immensità non del talento ma del leggendario fondoschiena, che gli consentiva altrettanto leggendari tagliafuori.

All-time leader di franchigia per rimbalzi (13.769) e assist (3.822) dei Bullets, Wes Unseld era un massiccio centrone undersized per statura (1,99) e certo non peso (113 kg) nato e uscito da Louisville. Dopo l’anno da freshman con i Cardinals da 35,8 punti e 23,6 rimbalzi per gara, chiuderà il quadriennio universitario a 20.6 punti e 18.9 rimbalzi a partita.

Scelto da Baltimore con la seconda scelta assoluta al draft NBA del 1968, Unseld aveva chiuso la sua straordinaria stagione da matricola nei pro’ a 13,8 punti e 18,2 rimbalzi di media. Nelle sue prime cinque stagioni ai Bullets, non scese mai sotto i 15 rimbalzi per gara. E nella stagione 1974-75, l’anno dopo il trasloco della franchigia da Baltimore a Washington, Unseld vinse la classifica di categoria chiudendo con 14.8 rimbalzi per gara.

La stagione successiva, guidò la lega nella percentuale al tiro (56.1%) infilando 318 dei suoi 567 tiri su azione.

Cinque volte All-Star, Unseld viaggerà in carriera a 10.8 punti, 14 rimbalzi e 3,9 assist per gara in regular season, cifre che in 119 incontri di postseason si assestavano sui 10,6 punti, 14,9 rimbalzi e 3,8 assist di media. 

Non altrettanto fortunata la sua seconda carriera ai Bullets, da lui allenati dal 1987 a 1994. Quel leggendario fondoschiena era fatto su misura per i leggendari tagliafuori, non per sprofondare in panchina.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?

I 100 cattivi del calcio