LOST SOULS - Curtis "the Magician" Jones
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di CHRISTIAN GIORDANO ©
LOST SOULS - Storie e miti del basket di strada
Negli anni Sessanta, questa mini-point guard di 1,77 dominava nei campetti di Detroit e dintorni.
Da senior, nel 1967, guidò la Northwestern High School in punti e assist. L'anno prima, pur cadendo infilò in faccia al 2,02 Spencer Haywood, il primo a poter saltare - per indigenza - dal liceo alla NBA, il jumper del titolo cittadino contro la corazzata Pershing, che poi vincerà quello statale battendo (90-66) in finale la Flint Central.
Con un IQ di 73 non aveva chance per un major college, così - dopo il breve passaggiò al North Idaho Junior College - se ne tornò sulle strade di MoTown e finì per perdersi in una forma di schizofrenia paranoide, e nel crack. Alla madre, Henrietta, che ne sarebbe uscito. CJ morì non ancora cinquantenne, nel marzo 1999 al reparto psichiatrico di Northville. Nel suo corpo non furono riscontrate tracce di droghe. Promessa mantenuta.
Nel basket non c’era riuscito. George Gervin, nominato nel 1996 fra i 50 giocatori NBA più forti di sempre, alla domanda “Chi è il miglior giocatore che hai visto?” rispose «Wilt Chamberlain». Ma all’incalzare dell’intervistatore - «Non deve per forza essere famoso» - l’ex Iceman non ebbe dubbi: «Oh. Allora, è facile. È uno di cui forse non avrete mai sentito parlare. Curtis Jones».
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