UDINESE - Cosa va e cosa meno, a tre settimane dal debutto in campionato




udineseblog - 29 luglio 2021

I 90’ disputati con lo Sturm Graz erano attesi dallo staff tecnico quantomeno per verificare la condizione dei giocatori oltre alla disposizione tattica da tenere in campo. Non essendo in fondo vitale, il risultato è stato messo in secondo piano innanzi a una buona galoppata il cui compito era quello di conferire minutaggio ai presunti titolari, giocatori che disputeranno ad inizio agosto la prima gara ufficiale nell’ambito della Coppa Italia (Pordenone o Ascoli in funzione del ripescaggio o no del Chievo).

COSA VA

Tatticamente la squadra conosce a memoria i sincronismi del 352 (532) con pregi e difetti relativi ad un modulo che garantisce buona copertura, ma che in fase offensiva qualcosa lascia al caso. Gotti occhieggia al 4231 ma la sensazione è che il tecnico di Contarina rischi la disposizione tattica suddetta, solo davanti alla necessità di recuperare un risultato in difetto, in quanto modulo non propriamente equilibrato per le due fasi. Vedremo in Alta Francia, opposti al Lens, come si dipanerà una partita, al cospetto della quale gli esperimenti, in fondo, sono ancora ammessi.

PORTIERE -

SILVESTRI è solido come amano riconoscere i preparatori bn, e soprattutto sussistono margini di miglioramento acclarati. 30 anni non son troppi per un portiere che se si salvaguarda può pensare ancora a 6/7 anni di carriera. Il reggiano ispira fiducia e noi ci sentiamo in buone mani.

ESTERNI -

UDOGIE si sta rivelando un grande acquisto nonostante la giovane età. Possiede una cilindrata superiore agli altri. A questo punto difficile che Gotti non lo schieri tra gli 11 titolari - a meno che LARSEN non resti in bn - dati corsa e abilità con i piedi. A sinistra si esprime al meglio, tuttavia anche con gli austriaci un impiego nella fascia opposta non sembra in grado di disorientarlo. Oggi pare di poter conclamare un grande acquisto. Arriveranno anche inevitabili ingenuità per carità, rimane tuttavia un giocatore su cui puntare con decisione.

MOLINA a destra che meglio si adatta ad un 352, dopo le sirene di mercato verso cui la società ha tenuto botta, occuperà appunto la fascia opposta, garantendo una coppia di “Quinti” o “quarti di centrocampo giovanissima oltrechè molto promettente. Se proprio vogliamo eccepire, mancherebbero due ricambi di livello, oggi incarnati da ZEEGELAAR, MICIN e i ragazzi della primavera. Servono innesti se veramente S. LARSEN parte.

WALACE - Gotti lo stima molto e lo vede in un ruolo alla De Rossi sul finale di carriera, ovvero capace di fare il pendolo tra il centrocampo basso e l’inserimento tra i difensori centrali. Gli automatismi andranno perfezionati specie se si virerà verso la difesa a 4, poiché l’uomo di Salvador Bahia ha tutte le caratteristiche per poter interpretare il ruolo con successo.

CRISTO GONZALES - L’iberico ha numeri importanti a prescindere dalle stagioni passate in parte avare di riconoscimenti sul merito. Ha qualità per spaccare le partite in corsa oltreché essere tra i pochi scafati nel saltare l’uomo. Possiede lo stesso verbo tecnico di PEREYRA del quale potrebbe persino divenire un naturale sostituto qualora persuaso a sacrificarsi nel retrocedere di una decina di metri il proprio raggio d’azione. La copertura garantita da due frangiflutti (WALACE e MAKENGO) potrebbe esaltarne le qualità tecniche indiscusse. Speranza

PUSSETTO - Gotti e la tifoseria tutta ne attendono la definitiva consacrazione. Se recupera almeno al 90% la condizione atletica può essere graffiante sin dalle prime battute. Tutto procede come previsto. Il gran gol realizzato con gli austriaci autorizza a prevedere una stagione di livello. Ideale per Nacho trovare un compagno di reparto (se fosse il connazionale Luca Alario del Leverkusen?) che sappia creargli quegli spazi necessari ad esaltarne caratteristiche e corsa.

ARSLAN, MAKENGO e i giovani della Primavera. I centrocampisti attendono un compagno prossimo all’arrivo. I due crescono a vista di condizione e minutaggio e saranno protagonisti della stagione. Bene anche i ragazzi, con IANESI candidato a rimanere nella rosa di prima squadra.

DA MIGLIORARE

DIFESA - Composta da granatieri di 1,90 cm più cm meno, orfana di Bonifazi finito a Bologna, segnala un atteso ritardo di condizione proprio legato ai carichi di lavoro in fase di preparazione. NUYTINCK neo capitano, sembra l’unica certezza nel ruolo di centrale. BECÃO a destra e SAMIR a sinistra oggi sarebbero gli altri due componenti una possibile, oseremmo probabile, difesa a 3, oggi più affidabile di quella a 4. Si cerca il sostituto di Bonifazi, possibilmente un elemento di qualità in grado di confondere il mister sulla titolarità designata. Molti i nomi in ballo, ma considerazione anche per MASET che potrebbe comporre una casella nel sestetto in organico, come ZEEGELAAR sempre più destinato ad un ruolo di retroguardia. Seb DE MAIO, ben conosciuto e apprezzato dal tecnico, rimarrà quale cambio più che affidabile.

PEREYRA - orfani di RDP, tutti si attendono una super stagione dal "Tucu" che però ha di regola una partenza diesel. Quest’anno la preparazione è fatta su misura e i carichi sono abbondanti. Si lavora per mettere benzina nel serbatoio. Nello scacchiere avrà un ruolo determinante, ovvero quello che dovrà garantire il collante tra centrocampo e attacco, sino a sobbarcarsi il possibile ruolo di “finta” seconda punta” nelle circostanze in cui ci sarà da difendere il risultato. Determinante.

OKAKA - Giocatore che fa reparto ma segna poco per le necessità della squadra. Abile nel gioco aereo, quel che preoccupa è che tira pochissimo in porta e appare sempre troppo macchinoso. Ci vorrebbe la cura “Gasperini” adottata per Zapata, ma temiamo che il segreto difficilmente possa venire svelato. Nel vedere la struttura delle gambe, si capisce che è difficile da spostare, ma se persevera nelle centinaia di falli in attacco commessi stagione scorsa, servirà a poco. Non esclusa una sua partenza all’ultimo tuffo.

DEULOFEU - Etichettato dalla cantera blugrana del Barça come il “nuovo” Messi, Gerard da Riudarenes sembra essersi un po’ perso nel procedere di carriera. Così così al Milan, non memorabile al Watford, apprezzato tuttavia in patria, si trova davanti ad un bivio se vuole ancora giocare per un club dal prestigio assoluto: fare benissimo a Udine. Arriva da una stagione tribolata e da una testa che si deve liberare da fantasmi che solo lui vede. I piedi ci sono, la tecnica è sopraffina, manca un po’ di freddezza sotto porta, ma un GD all’80% sarebbe più che sufficiente a far sognare i tifosi bianconeri. È il grande enigma di stagione. Se sta bene è un titolare, idealmente sul centro-sinistra d’attacco, se vede ombre da ogni parte, meglio separare le strade.

I RIGORI SUBITI - Vabbè che si è ingaggiato un presunto para rigori, ma un penalty a gara non si può più sostenere. Avvisare la retroguardia e Co. che con le mani si gioca a pallavolo o pallamano. Il calcio è altra cosa.

IL CINISMO SOTTO PORTA - Che si difetti da qualche stagione di un opportunista è notorio, ma che per realizzare una rete si debbano generare una caterva di occasioni non è buon viatico. PPM ha detto che provvederemo, vediamo cosa ci porta.

MERCATO - Circolano decine e decine di nomi. In fondo bastano tre acquisti con le casse sociali piuttosto pingui, dati gli oltre 50 milioni entrati per le cessioni di RDP e MUSSO.

PPM ha ragione di aspettare i saldi ma Gotti deve lavorare da subito con i titolari dato il complicato avvio di torneo (Juve). Un difensore, un mediano, una mezzapunta di prospettiva oltre a un attaccante capace di garantire una quindicina di gol a stagione. Troppo? No, essenziale. I punti garantiti dai due partenti, devono essere compensati, pena l’ennesima stagione in chiaroscuro. Ma questa non dovrebbe essere la stagione delle rinnovate ambizioni?

AUTORE: AM

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