2020/21: CHE PREMIERSHIP CI ASPETTA?


Ci eravamo lasciati in un freddo mercoledì sera a Paisley, quell’11 marzo in cui il St Mirren, battendo gli Hearts per 1-0, si è garantito un altro anno di permanenza in Premiership, facendo “retrocedere” di fatto i Jambos in Championship: una vittoria degli Hearts invece avrebbe “prodotto” l’esito opposto.


QUALI NOVITA’?

La più grande novità di questa stagione è che, calcisticamente parlando e soprattutto nelle zone di vetta, non ci saranno grandissime… novità.

Il coronavirus ha, di fatto, reso il mercato quasi nullo: ad oggi infatti non sono state molte le operazioni, sia in uscita che in entrata.

Le novità sono sostanzialmente due: si giocherà fino ad ottobre a porte chiuse e la Scozia potrà portare dalla prossima stagione 5 squadre nelle coppe europee, anziché 4.

Per quanto riguarda la prima novità, i club si sono organizzati garantendo ai propri abbonati la visione delle partite casalinghe, ovviamente gratuitamente, nel proprio salotto di casa grazie ai canali tematici. Non il massimo per gente abituata a farsi il giretto al pub e allo shop prima di tifare per la propria squadra dal proprio seggiolino, ma in tempi di “guerra” va bene anche così.

Riguardo la seconda novità, invece, riguarda la qualificazione alle coppe europee. Le prime due andranno ai preliminari di Champions League, con la prima che inizierà dal terzo turno preliminare e la seconda dal secondo turno. La terza e la quarta invece inizieranno dal secondo turno preliminare della nuova Europa Conference League, mentre la vincente della Scottish Cup sarà ammessa al secondo turno dell’Europa League.
Una pacchia rispetto alla miseria europea degli ultimi anni.


OLD FIRM PER IL TITOLO


Scott Brown e Alfredo Morelos: il solito caotico duello dell’Old Firm 
(foto Ninety Minutes Online)

Scontata la lotta a due per il titolo, dove troveremo protagoniste ancora una volta Celtic e Rangers, come quasi sempre negli ultimi 35 anni a questa parte.

Come detto, i due club hanno avuto finora una strategia di mercato molto conservatrice: l’idea di massima è quella di rinnovare i contratti e di trattenere i calciatori in prestito nella passata stagione (su tutti, Elyounoussi per il Celtic e Hagi per i Rangers, riscattato per una cifra intorno ai 3 milioni di sterline). Dove non si è riusciti a mantenere dei titolari, si è corso ai ripari, come nel caso dell’ex portiere del Celtic, Fraser Forster, che è tornato alla base (Southampton) permettendo l’ingaggio del portiere dell’AEK, Vasilios Barkas.

Entrambi i club hanno quindi la massima fiducia, per forza o per amore, dell’intelaiatura della passata stagione: l’ago della bilancia è la conferma o no di Alfredo Morelos al centro dell’attacco dei Rangers, viste le sirene di mercato e il (presunto) desiderio del calciatore di provare un’avventura in un altro campionato.

Detto questo, è bene precisare che il mercato non finisce oggi, ma andrà avanti fino al 5 ottobre: per il Celtic la possibilità di migliorare ultimamente la squadra che potrebbe scrivere la storia, realizzando un favoloso ten-in-a-row, per i Rangers la possibilità di evitare un’umiliazione storica che i Light Blues hanno già evitato nella stagione 1974/75.


SOGNI EUROPEI


 Allan Campbell e David Turnbull, il duo meraviglia del Motherwell 
(foto Motherwell Times)

La lotta per un posto in Europa sarà ancora più avvincente, essendoci più posti disponibili: in tal senso ricordiamo che, se la Scottish Cup 2020/21 dovesse vincerla una delle due squadre già ai preliminari di Champions, la terza andrebbe in Europa League, la quarta e la quinta in Europa Conference League.

Avessimo una sterlina, la punteremmo sulla qualificazione in Europa di Aberdeen, Motherwell e Hibernian, con le ultime due che sono state attivissime sul mercato.

Il Motherwell, per festeggiare uno storico terzo posto, ha acquistato il portiere Scott Fox dal Partick Thistle, i difensori Nathan McGinley dal Forest Green Rovers e Ricki Lamie dal Livingston, il forte centrocampista Mark O’Hara di ritorno dal Peterborough United e l’attaccante Jordan White dall’Inverness. Ma il grande colpo per gli Steelmen è quello di essere riusciti, per ora, a trattenere i pezzi pregiati: i centrocampisti Turnbull e Campbell, il difensore Gallagher, diventato capitano, e non ultimo il manager Stephen Robinson, che è stato ad un passo dalla panchina della nazionale dell’Irlanda del Nord.

L’Hibernian, dopo la passata stagione un po’ deludente, è ricorso al mercato per migliorare la propria rosa: il mediano Alex Gogic dall’Hamilton, l’ala Drew Wright dal St Johnstone e soprattutto il centravanti Kevin Nibset, che nelle ultime due stagioni tra Raith Rovers e Dunfermline Athletic ha realizzato 57 gol.

L’Aberdeen ha confermato la squadra che ha raggiunto la settima qualificazione ai preliminari di Europa League, riportando anche a casa l’esterno Johnny Hayes dal Celtic. Un rinforzo sicuramente importante per una rosa già competitiva per il podio, ma l’infortunio di Sam Cosgrove, che resterà fuori dai campi di gioco per 4 mesi, è una brutta tegola.


UN POSTO AL SOLE


Lawrence Shankland e il “suo” Dundee United 
(foto The Times)

Per un posto tra le prime sei, quello che permette di giocare la poule per il titolo dopo lo split, vi segnaliamo tre nomi di squadre che dovrebbero salvarsi (i tifosi possono fare gli scongiuri): Kilmarnock, Livingston e Dundee United.

Il Kilmarnock è la nostra favorita per il sesto posto, nonostante la perdita di Stephen O’Donnell, terzino della nazionale scozzese, che verrà sostituito da Aaron McGowan dell’Hamilton. Confermati i pilastri Findlay, Dicker e Brophy, il colpo di mercato è Mitchell Pinnock, centrocampista che bene ha fatto con il Wimbledon nelle ultime stagioni.

Il Livingston è finora stato molto attivo sul mercato: sono andati via il difensore Rickie Lamie e l’ala Steven Lawless, ma sono arrivati il difensore Jack Fitzwater dal West Bromwich Albion, l’ala Ala Forrest dall’Ayr United e il centravanti sloveno Matej Poplatnik dagli indiani del Kerala Blasters, ma soprattutto sono riusciti a non cedere alle lusinghe (finora, ricordiamo…) dei Rangers per il centravanti Lyndon Dykes, autore di 9 gol nella passata stagione e oggetto di attenzioni di Steve Clarke che lo vorrebbe nella nazionale scozzese.

Ritorna in massima serie il Dundee United e lo fa con l’obiettivo di una salvezza tranquilla, secondo noi tra le corde dei Tangerines, nonostante l’improvvisa partenza del manager Robbie Neilson, che ha riportato gli arancioneri in Premiership dopo un esilio di 4 stagioni. Da tenere d’occhio, oltre alla macchina da gol di Lawrence Shankland, capocannoniere per 3 anni consecutivi di League One (2017/18) e Championship (2018/2019 e 2019/20) con le maglie di Ayr United e ovviamente Dundee United, dell’ala Luke Bolton, in prestito dal Manchester City. Per il nuovo manager Micky Mellon l’obiettivo di non far tribolare troppo il popolo del Tannadice, dopo troppa sofferenza negli ultimi anni…


BAGARRE SALVEZZA


Callum Davidson, nuovo manager del St Johnstone 
(foto Sky Sports)

Sarà la solita battaglia per evitare l’ultimo posto, che significa retrocessione automatica in Championship, e il penultimo che porta allo spareggio per restare in Premiership contro la vincente dei playoff di Championship.

Il St Johnstone potrebbe avere più difficoltà rispetto alle salvezze tranquille delle ultime stagioni, avendo perso dopo 7 anni il loro manager storico, quel Tommy Wright che ha dato il club il suo unico trofeo maggiore della storia, la Scottish Cup 2014. I Saints dovranno fare a meno degli esperti Steven Anderson (capitano storico passato al Forfar), Danny Swanson, David McMillan, Ross Callachan e Drew Wright, con il nuovo manager Callum Davidson che ha portato a Perth le sue “vecchie” conoscenze al Millwall, Danny McNamara e Isaac Olafoe, oltre al difensore Shaun Rooney dall’Inverness.

Potrebbe non essere una stagione facile per il St Johnstone, come anche per il Ross County che ha cambiato molto in sede di mercato, perdendo Marcurs Fraser, Richard Forster, Declan McManus, Sean Kelly e Lewis Spence, oltre al ritirato Don Cowie, ma portando a Dingwall il terzino destro ex Liverpool, Connor Randall, l’ex capitano dell’Inverness, Carl Tremarco, il centrocampista della nazionale under-21 e dei Rangers, Stephen Kelly, il difensore dell’Oldham, Alex Iacovitti e il centrocampista Regan Charles Cook dal Gillingham.

Tra le squadre che hanno cambiato di più in questa sessione di mercato c’è il St Mirren, che ha perso 13 giocatori, tra cui l’ex capitano Stephen McGinn e il centrocampista Tony Andreu, e ha portato a Paisley il portiere Jak Alnwick (ex Rangers), i difensori Richard Tait (ex Motherwell), Joe Shaunghnessy (ex Southend United) e Marcus Fraser (ex Ross County) e i centrocampisti islandese Isak Porvaldsson (Norwich City) e Nathan Sheron (Fleetwood Town). Una mezza rivoluzione che pagherà?

Ultimo ma non meno importante l’Hamilton, che come al solito con un budget ridottissimo proverà a confermarsi nuovamente a dispetto dei pronostici (nostro compreso) che lo vorrebbero all’ultimo posto della griglia di partenza. Persi ben 14 giocatori, tra cui Aaron McGowan, George Oakley, Alex Gogic, Mickel Miller, Blair Alston e Steve Davies, gli Accies hanno acquistato i centrocampisti Ross Callachan (St Johnstone) e Charlie Trafford (Inverness), oltre agli attaccanti Callum Smith (Dunfermline Athletic) e Tunde Owolabi (United of Manchester). Basteranno per il solito miracolo?

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