I 40 anni di James: la NBA non può ancora fare a meno di lui
LeBron, 23.5 punti di media, resta l’uomo leader di una lega che vive una stagione difficile. Altri record in vista
29 Dec 2024 - La Gazzetta dello Sport
Di Andrea Buongiovanni
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La NBA, in tempi di crisi – vera o presunta – si è ancora una volta affidata a lui. Al più grande, al più longevo: a LeBron James, 40 anni domani. Il Re, la notte di Natale, dopo il successo all’ultimo secondo dei suoi Los Angeles Lakers in casa dei Golden State Warriors (con 31 punti), intervistato a bordo campo in diretta tv, ha urlato: «Adoro la NFL, ma il Natale è nostro». Il fatto è che, per la prima volta nel giorno di festa, due prestigiose partite del campionato di football sono state trasmesse da Netflix, con tanto di show di Beyoncé all’intervallo di Houston-Baltimore. La circostanza è stata interpretata come un possibile tentativo di “oscurare” le cinque sfide proposte nelle stesse ore dalla NBA in una stagione che, in fatto di ascolti, è in caduta libera (anche se il dato andrebbe tecnicamente spiegato). Così LeBron, più o meno spontaneamente, ha “difeso” la sua lega e il suo sport: non c’è giocatore più indicato a farlo. Nessuno, in fatto di popolarità e carisma, regge il confronto.
Il futuro
Alla sua 22a stagione NBA, viaggia a 23.5 punti, 7.9 rimbalzi e 9.0 assist di media: sembra impossibile che abbia 40 anni. La sua striscia di record è tutt’altro che chiusa. Saldamente nelle sue mani quello dei punti realizzati (il tassametro, al netto del match disputato nella notte in casa contro Sacramento, è a quota 41.131) e da poco firmato quello dei minuti giocati in stagione regolare (con 57.578 ha superato Kareem Abdul-Jabbar), può puntare a quello del numero di partite: è a 1520, col capofila Robert Parish a 1611. In luglio ha firmato un biennale da 100 milioni di dollari. E poi, “imposto” il suo amico J.J. Redick come allenatore dei Lakers (insieme tenevano un podcast), ha esaudito il sogno di giocare al fianco del figlio Bronny. Tutto, però, lascia intendere che non sarà affatto la sua ultima stagione. I numeri non dicono della sua grandezza. Nemmeno quelli relativi all’età.
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