AYUSO - Mi manda Pogačar
Juan Ayuso (Uae Emirates) 3° Vuelta ’22, 2° Tirreno-Adriatico ’24.
"Tadej è come Messi applicato al ciclismo.
Non è un rivale, ma devo aspirare a essere migliore di lui"
11 Jan 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA
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Juan Ayuso è stato capace di fare una cosa alla Tadej Pogačar, e ci è riuscito addirittura prima del suo compagno di squadra più illustre, in corsa per diventare il migliore di sempre. Se lo sloveno chiuse terzo la Vuelta 2019, da neo-pro’, 6 giorni prima di compiere 21 anni, lo spagnolo ha ottenuto lo stesso risultato nell’edizione 2022 da… teenager, 5 giorni prima del 20° compleanno. Tolto il pioniere Henri Cornet, vincitore del Tour 1904, mai nessuno era finito così presto su un podio di un grande giro... Ayuso poi ha un po’ rallentato, e d’altro canto tenere il passo di Pogačar è difficile per chiunque. Ma a 22 anni resta uno dei talenti più in vista del gruppo, e la sfida che ha scelto per il 2025 di fascino ne ha parecchio: «Il Giro d’Italia, sì. E vengo per fare il meglio. Vengo per vincere».
Altalena
Lampi di classe folgoranti e rovesci amari: in sintesi, è questa la fotografia delle ultime due stagioni di un predestinato - ispiratosi al connazionale Alberto Contador – che nel 2021 aveva dominato il Giro d’Italia Under 23, vincendo tre tappe su 10 e tutte le maglie. Capace di battere Filippo Ganna nella crono inaugurale dell’ultima Tirreno-Adriatico, quando poi si era piegato solo a Jonas Vingegaard, oppure di conquistare il Giro dei Paesi Baschi (quello dell’incidente di Vingegaard, Roglić, Evenepoel), Ayuso aveva perso diversi mesi del 2023 a causa di un nervo surale di una gamba che lo faceva penare, mentre l’anno scorso è caduto al Delfinato e si è dovuto ritirare dal Tour de France a causa del Covid. Per questo ha usato, prendendoli dall’antica filosofia cinese, i concetti di «yin (nero) e yang (bianco)» per riassumere ciò che gli è successo, specie nel 2024: cose cattive e cose buone. Niente, comunque, che gli abbia tolto la feroce ambizione che lo accende da sempre: «La mia referenza, la referenza di tutti – aveva spiegato a dicembre nel ritiro della Uae-Emirates XRG – non può che essere Tadej Pogacar, perché è il numero uno. Devo aspirare a essere migliore di lui, se voglio diventare il numero uno. Non vorrei spiegarmi male, non è un rivale. Ma una asticella da scavalcare, sì. È come come Messi applicato al ciclismo. Il debutto stagionale è previsto alla Faun-Ardèche Classic, in Francia, il 1° marzo.
Ritratto
Ayuso, che ora fa base ad Andorra, è il più classico dei cittadini del mondo: «Le mie origini sono a Javea, non lontano da Calpe e Benidorm. Sono nato a Barcellona, tra i 2 e i 7 anni ho vissuto negli Stati Uniti, ad Atlanta, dove la mia famiglia era andata per lavoro (i genitori, Javier e Susana, sono economisti; ndr) e ho cominciato a imparare l’inglese». In effetti lo padroneggia alla perfezione e non ha dimenticato neppure l’italiano, imparato ai tempi della Colpack quando viva vicino a Bergamo, a Villa d’Almè, con altri compagni. Il suo orizzonte non finisce con il ciclismo, visto che ammira Rafa Nadal e si ispira alla Mamba mentality che animava Kobe Bryant: «Il puntare al massimo, il guardare avanti, la curiosità nel cercare di migliorarsi sempre». E imparare dagli errori, dopo aver capito che alcune cose non avevano funzionato nella preparazione: «Devo migliorare soprattutto in salita, per ridurre la differenza con i migliori. E se in passato già a dicembre facevo lavori ad alta intensità, stavolta li ho spostati più avanti, così come il debutto stagionale. Nei primi due mesi dell’anno non dovrei gareggiare». Intanto, il primo sorriso glielo hanno strappato le tappe albanesi della corsa rosa già presentate, che potranno movimentare subito la classifica generale. Quella che Ayuso vuole leggere a cominciare dal suo nome...
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AYUSO IL GOLDEN BOY ALLA CORTE DEL RE «AL GIRO PER VINCERE»
Nel 2024 il dominio di Tadej: ora ci prova lo spagnolo, cresciuto ad Atlanta, che si ispira a Kobe Bryant. Ha 22 anni. Nel 2021 ha vinto il Giro Under 23
Juan Ayuso è nato il 16 settembre 2002 a Barcellona. Vincitore del Giro dei giovani nel 2021 in maglia Colpack, è passato pro’ subito dopo con la Uae-Emirates XRG: contratto fino al 2028. Nei grandi giri: terzo alla Vuelta 2022 alle spalle di Evenepoel e Mas; 4° alla Vuelta 2023; ritiro al Tour 2024. Conta 8 successi tra cui la crono inaugurale della Tirreno-Adriatico 2024, quando ha battuto Ganna: 2° in classifica alle spalle di Vingegaard.
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