Brescia-Virtus, gara-3 finale-scudetto: la prima senza domani


Tutto, e il suo contrario, s'è visto nelle splendide, e che più diverse non si può, gara-1 e gara-2 di questa finale-scudetto.

La prima - ad alto punteggio pur col tiro da tre quasi bandito; la seconda, nervosa col trionfo della difesa, Bologna che dall'arco ha tirato con 11/27 e il 40.7%; e Brescia tenuta a 65 punti, suo minimo stagionale.

Le ha vinte entrambe la Virtus, che adesso ha tre match-point per il suo 17esimo titolo. Il primo e l'eventuale secondo davanti ai 5200 del PalaLeonessa, già esaurito da venerdì.

Fatale, sin qui, per la Germani, l'infortunio di Ndour a 50" da fine terzo quarto di gara1, che ha privato coach Poeta dell'altro suo lungo più dominante.

Quanto alla diversa profondità dei roster, basti questo: Akele, fino all'anno scorso titolarissimo a Brescia, con le Vu Nere è comunque importante da decimo nella rotazione.

Ma come in ogni serie di playoff sono gli adattamenti in corsa, riusciti e no, a indirizzarne - se non stravolgerne - le sorti.

Chirurgico coach Ivanovic a disinnescare, più che l'incostante Rivers o il redivivo Ivanovic, capitan Della Valle: in gara2 per lui appena tre punti e tre soli tiri, seppure a fronte di 8 assist. E per i Poeta-boys, no-Amedeo, no-party.

Dall'altra parte, all'immarcabile Shengelia da 29 punti in gara1, è seguito un Toko-totale da 15 punti, 8 rimbalzi, 7 assist e 9 falli subiti. Al suo fianco, un Pajola-superstar che ha festeggiato le 500 presenze in bianconero con 11 punti (3/6 da tre) e 6 rimbalzi.

Lo scudetto su quelle maglie sembra già mezzo cucito, ma il gran cuore di Brescia almeno una vittoria la meriterebbe. Ma dovrà arrivare in gara-3. La prima senza domani.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Domenica 15 giugno 2025

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