La festa di san Valentin e l'O.K. Corral sul Ventoux


La morale è sempre quella, più lo attaccano e più Pogačar guadagna. Ma che spettacolo sul mitico Mont Ventoux. Solo chi l'ha scalato può capire davvero cosa significhi arrampicarsi fin lassù, specie sotto la canicule spazzata dal mistral.

Valentin Paret-Peintre, bruciando Ben Healy e Santiago Buitrago ha infilato l'impresa della vita. Primo successo francese in questa edizione, e primo al Tour del 24enne già vincitore a Bocca della Selva al Giro 2024 e coi suoi 52 kg (per 1,76 m) il peso-piuma del gruppo.


Ma lo show che più conta è 43" dietro. Il miglior scalatore contro il corridore più forte di quest'epoca.

Quattro attacchi quasi chirurgici di Vingegaard: ai -7,4 km, ai 6,1, ai -3,2 e ai -2,2 prima di uno (ai -1,2 km) di Pogačar (suo il nuovo record di scalata al Tour: 54'41"), sempre a ruota ma meno impassibile, imperturbabile del solito. Mai visto, in questo Tour, un Pogi così a bocca aperta.


Jonas ci riprova a un km dalla vetta, ma poi (ai -250 mt come a Superbagnères) parte Tadej che all'arrivo - quinto alle spalle di un commovente Ilan Van Wilder, decisivo per il compagno Paret-Peintre - sfila a Vingegaard altri due secondi: adesso la maglia gialla comanda con 4'15" sul danese e 9'03" sulla maglia bianca Florian Lipowitz. Mancano ancora Col de la Loze giovedì e La Plagne venerdì, e poi per lo sloveno sarà poker-apoteosi.

Ma a "questo" Vingo, chapeau bas.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
martedì 22 luglio 2025

Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

I 100 cattivi del calcio

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?