Ciao Muriel - LA DICIOTTENNE SVIZZERA NON CE L’HA FATTA
ZURIGO, MONDIALI SOTTO SHOCK FURRER MUORE A 18 ANNI DOPO LA CADUTA NEL BOSCO
Era staccata dal gruppo e nessuno l’aveva vista: è stata trovata solo grazie al GPS sulla bici
28 Sep 2024 - La Gazzetta dello Sport
di Ciro Scognamiglio INVIATO A ZURIGO
"May she rest in peace". (Muriel possa riposare in pace)
- Tadej Pogacar
"Siamo molto addolorati per la morte di Muriel Furrer.
I nostri pensieri sono rivolti ai suoi cari"
- David Lappartient, presidente UCI
"Abbiamo perso una giovane ragazza meravigliosa e dal cuore grande,
che aveva sempre il sorriso in volto"
- Federazione svizzera
Maledizione. Non se ne va dalla testa questa parola, non può andarsene. Rimbalza da una parte all’altra della testa da quando, poco prima delle 15 di ieri, l’Unione Ciclistica Internazionale ufficializza ciò che si era cominciato a temere dal giorno prima, con un comunicato di poche righe assieme a una foto in bianco e nero: Muriel Furrer, 18 anni compiuti il primo luglio, è morta in seguito all’incidente di giovedì nel corso della gara in linea juniores. Una gara che stava disputando con l’orgoglio di chi aveva già realizzando un sogno solo per il fatto di essersi schierata al via: scelta per i Mondiali in Svizzera, il suo Paese. E davvero vicinissimo a Egg, il suo comune: dal luogo della caduta sul percorso iridato, una decina di chilometri. Terribile, tremendo. Ingiusto.
Tristezza
Muriel è morta a Zurigo, la città dei Mondiali, all’ospedale universitario, dove era stata trasportata in elicottero in seguito a gravi traumi subiti al cranio, nell’impatto forse contro un albero: una caduta della quale fino a ieri sera non si erano viste immagini, e le cui circostanze sono oggetto di indagini. Informazioni ufficiali ce ne sono state pochissime nell’immediato, e non ne sono arrivate di ulteriori nella conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio da Peter Van den Abeele, UCI Sports Director, e Olivier Senn, Deputy General Manager di Zurigo 2024. Tra virgolette, nessuno ha confermato neppure il punto dell’incidente (anche se allo stesso tempo è stato segnalato un rafforzamento delle misure di sicurezza nella zona, si è visto nella gara Under 23 di ieri) e dunque ci si deve affidare a delle ricostruzioni: più fonti lo hanno indicato come una curva a sinistra nella discesa in una zona boscosa nei pressi di Küsnacht, tratto che viene percorso in tutte le gare su strada. Alla fine della competizione mancavano circa 35 chilometri, al passaggio sul traguardo poco meno di nove. «Non un punto particolarmente insidioso», ha spiegato alla Gazzetta un giornalista elvetico che ci ha pedalato. In corsa stava piovendo, la strada era bagnata, le condizioni molto difficili: alcune ragazze avevano
Dinamica
Qualche altra atleta ha visto ‘in diretta’ la caduta di Muriel Furrer? Sembra di no, sembra che l’elvetica fosse staccata e stesse pedalando da sola. E va ricordato che, per regolamento, al Mondiale non ci sono le radioline: dunque l’allarme non sarebbe stato immediato, ma scattato quando al passaggio al traguardo la ragazza non è stata vista, ci sarebbe voluto il tempo di quasi un giro del circuito. La presenza delle radioline sarebbe comunque stata utile a velocizzare le operazioni, anche se Furrer avrebbe perso subito conoscenza secondo diverse fonti: in tanti lo pensano. È un tema di discussione, come quello dei soccorsi: secondo quanto riportato dal giornale elvetico Blick, l’elicottero sarebbe arrivato almeno un’ora dopo la fine della gara, dunque in ritardo. E sempre Blick, ieri sera, ha diffuso un video legato alla disputa della prova di paraciclismo, categoria C4-C5, iniziata dopo la fine della gara in linea della juniores. Le riprese televisive mostrano dei mezzi di soccorso in quello che dovrebbe essere il luogo dell’incidente di Muriel, intorno alle 12.45, quindi quasi due ore dopo il possibile passaggio dell’elvetica in quel punto (non è chiaro se l’elicottero fosse già ripartito o no). Di sicuro la questione della tempistica dei soccorsi resta centrale per le indagini in corso: gli inquirenti acquisiranno tutti i dati dal computerino della bici.
Avanti
Il Mondiale comunque continua, «seguendo anche la volontà della famiglia di Muriel», come hanno sottolineato ieri Uci e organizzatori. Quella degli Under 23 ieri è stata una cerimonia di premiazione in tono minore, senza musica e inni né interviste, e dovrebbero essere dei podi ‘ridotti’ pure quelli di oggi – donne élite - e domani, la chiusura con i professionisti. Tra bandiere a mezz’asta, minuti di silenzio, e la cancellazione delle iniziative serali.
Ricordo
La Svizzera resta sotto shock, poco più di un anno dopo la morte di Gino Mäder dopo una caduta al Tour de Suisse (giugno 2023). Gino era nato a Flawil, Cantone di San Gallo, ma abitava a Zurigo ed è qui che è sepolto: ancora ieri c’è chi gli ha reso omaggio, andando al cimitero. Aveva 26 anni, 8 più di Muriel, e la prima parola che venne in mente, quella volta come questa e tutte le altre, è sempre: maledizione. Oltre a una serie infinita e disperata di perché, destinati a rimanere senza risposta.
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