Addio alla dama del cinema


In scena - A teatro nel 2019 uno strepitoso 
monologo nei panni della segretaria di Goebbels

La celebre attrice inglese è morta ieri a Londra L’annuncio dei due figli e dei cinque nipoti Maggie Smith, da Shakespeare a «Harry Potter» Due Oscar, fu la matriarca di «Downton Abbey»

28 Sep 2024 - Corriere della Sera
di Maurizio Porro
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Due amorevoli figli e cinque nipoti hanno annunciato ieri la morte dell’adorata mamma e nonna, dame Margaret Natalie Smith, a 89 anni, l’attrice inglese più famosa, nata a Ilford il 28 dicembre 1934. Aveva iniziato col varietà, poi finì coccolata nelle braccia di Shakespeare, tantissimo teatro, ma è ricordata, amata e da ora rimpianta come la prof. Mcgranitt di Harry Potter e come Violet Crawley, matriarca inglese, nelle sei stagioni di «Downton Abbey».

Smith vinse due Oscar: nel 1970 per La strana voglia di Jean (nel 1932 una professoressa dalle nefaste influenze), nel 1979 come nevrotica nel classico Neil Simon di California Suite che si svolge nella serata delle statuette della Academy.

Smith si mangia il palco o il set con uno sguardo, un sorso di tè o una battuta tagliente: poteva essere altera, brillante, spiritosa, drammatica (fu grande Desdemona con Laurence Olivier), un concentrato di British way of life, certo con alcune vacanze americane che non ne intaccarono mai la radice vittoriana, l’eleganza dialettica, lo spirito del recitare, davvero un «play», un grande gioco. Sempre più popolare, poi contessa Crawley (le sue entrate memorabili, il suo anacronismo d’antologia), ha raccolto tre Golden Globe, quattro Emmy, un Tony, cinque Bafta. "Rischiò" di vincere l’Oscar anche nel film dall’Otello nel 1965, nel classico In viaggio con la zia di George Cukor, da Graham Greene, dove è una zia spregiudicata che porta il nipote in giro per i suoi trascorsi sentimentali per amore di Robert Stephens, che fu davvero, dal 1967 al 1975, uno dei suoi due mariti, prima di risposarsi con lo scrittore Beverley Cross.

La carriera inizia sgambettando, con tre show quotidiani, nei varietà londinesi, ma nel 1959 già le aprono le porte dell’Old Vic, Shakespeare la adotta e diventa asso pigliatutto con Anouilh, Ionesco, Ibsen, Strindberg, Cecov, Albee, Bennett, Coward, cioè tutto l’arco costituzionale della drammaturgia, fino a un recital su Virginia Woolf. Il cinema la rende per tutti la zia di cui attendiamo con ansia le visite: fu dama di compagnia in Camera con vista di Ivory, da Forster; contessa in Gosford Park di Altman ma scritto da Julian Fellowes (autore di «Downton Abbey»), divertimenti gialli come Invito a cena con delitto con Truman Capote o Assassinio sul Nilo di Agatha Christie in cui se la vede con Bette Davis. Ma la varietà di proposte comprende anche la centenaria Wendy di Hook - Capitan Uncino di Steven Spielberg; ritrova il musical vestita madre superiora in due film di Sister Act, prima di essere madre di Riccardo III, indi zia nubile in Washington Square da Henry James (molti e qualificati i suoi «amici» letterari) e infine lady Hester in Un tè con Mussolini, una delle dame inglesi che si prendono cura del giovane Franco Zeffirelli nel suo film migliore.

Sette partecipazioni ai titoli del maghetto di J.K. Rowling, come severa, buona professoressa (saltò una puntata per un tumore al seno), mentre dal 2011 entra, fra tappeti, champagne, boiserie in casa Crowley, «Downton Abbey». Vince due Emmy, è nel cast dei due film ispirati alla cronistoria dell’altolocata famiglia di modi e pensieri all-British.


Cicli e ricicli: torna con Ivory in Quartet, ritrova il musical in The Lady in the Van in cui, per una volta, è un’anziana senzatetto che denuncia ipocrisie della upper class: più volte, volente o nolente, i suoi personaggi sono stati sfiorati dalla politica. L’ultimo exploit di questa lady con raffinato senso dell’ironia, capace di sorrisi e malinconie, fu nel 2019 (dopo 12 anni di assenza dalle scene) la strepitosa performance in A German Life, impressionante monologo della segretaria di Goebbels Brunhilde Pomsel, ruolo che in Italia fu sostenuto da Franca Nuti.


Il profilo

● Maggie Smith era nata a Ilford (Inghilterra) il 28 dicembre 1934
● Ha avuto una lunga carriera tra teatro, cinema (nella foto sopra nell’«Otello» diretto da Laurence Olivier, 1965) e televisione
● Tra i premi ricevuti: tre Golden Globe, cinque Bafta e due Oscar
● Tra i suoi personaggi , la professoressa McGranitt nella saga «Harry Potter» (20012011) e Violet Crawley nella serie tv «Downton Abbey» (20102016) e nei due successivi film
● Iconico anche il ruolo della madre superiora in «Sister Act»

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