Il suo inno alla vita pedalando sullo Stelvio «Dio, ti ringrazio»


Oltre alla bici, Furrer amava la natura e lo sci di fondo. Studiava a Zurigo alla scuola dello sport

28 Sep 2024 - La Gazzetta dello Sport
di Ciro Scognamiglio

Nella comunicazione ufficiale c’è scritto che «con la morte di Muriel Furrer, la comunità ciclistica internazionale ha perso una atleta che aveva davanti un avvenire radioso». Anche in chi non l’aveva conosciuta, la diciottenne elvetica ha lasciato l’impressione di essere perdutamente innamorata della vita e della bicicletta. Lo conferma un video che è circolato parecchio ieri, preso dai suoi social: Muriel pedala sullo Stelvio, una delle salite più famose al mondo, e dice: «Questa vita, su questa Terra, proprio qui. Grazie Dio». Una sorta di inno alla gioia che non può non commuovere.1

Polivalenza 

Di sicuro, Muriel apprezzava la bici in molte delle sue declinazioni: strada, ciclocross e mountain bike, la si poteva considerare un’atleta polivalente. Pescando nei vari database, tra il 2023 e il 2024 non si trovano vittorie internazionali, ma piazzamenti importanti sì. Seconda al campionato nazionale svizzero di cross, seconda in quello a cronometro, seconda in quello in linea. Un talento emergente, che a maggio aveva conquistato la medaglia di bronzo nella staffetta a squadre agli Europei di mountain bike in Romania, e si era già guadagnata la convocazione per gli Europei su strada del Limburgo belga a metà settembre, giusto prima dei Mondiali. Studiava all’United School of Sports di Zurigo, un altro segno del fatto che lo sport era parte integrante della sua giovane vita finita quando non doveva finire. Vi aveva anche svolto un apprendistato commerciale.

Ricordo 

La Federciclo elvetica l’ha ricordata così: «I nostri cuori sono spezzati, non abbiamo parole. È con il cuore pesante e un’infinita tristezza che oggi dobbiamo dire addio a Muriel. Perdiamo una giovane donna dal cuore caldo e meraviglioso, che aveva sempre il sorriso sul volto. Non c’è comprensione, solo dolore e tristezza». Neppure Uster, dove c’è stata la partenza della gara iridata junior, era lontana Egg, il suo comune che non supera i 10.000 abitanti. Natura, studi, sport (anche lo sci di fondo), una vita semplice era stata quella di Muriel Furrer che nella gara di giovedì aveva come compagne Lara Liehner, Chiara Mettier e Sirin Stadler. Raccontano che fosse stata davvero felicissima quando aveva avuto la certezza che l’avrebbe disputato, questo Mondiale. I sacrifici che doveva fare per inseguire i propri sogni non le sono mai pesati, li considerava naturali, ci metteva passione e orgoglio. Correva per una piccola squadra elvetica, il Bixs Performance Race Team, del manager Lukas Fluckinger: c’è ancora la sua foto nell’organico sul sito, otto atleti, la maglia verde, ma l’immagine di Muriel ora è diversa dalle altre adesso. È in bianco e nero.

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