Hautacampionissimo
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Un tappone, il primo del trittico pirenaico, tutto fuori soglia.
In primis quella del dolore - indicibile, incommensurabile - per la vita spezzata a 19 anni di Samuele Privitera, omaggiato con un minuto di silenzio al via ad Auch; e nella dedica del dominatore Pogačar all'arrivo dopo 180,6 km con 3 GPM e 3794 metri totali di dislivello.
Nell'ultimo km "ho pensato a lui e alla sua familgia e a quanto crudele sa essere il ciclismo", ha detto al traguardo di Hautacam lo sloveno, tornato in giallo, e al terzo successo dopo Rouen alla quarta e Mûr-de-Bretagne alla settima (20a vittoria al Tour, la 102a in carriera, la 14a in stagione, 19a top 3 nel 2025, ndr).
Tadej è scattato ai -11,8 km, dopo le tirate di Tim Wellens e la sparata di Jhonatan Narváez.
Jonas Vingegaard è salito, e saltato, del proprio passo.
Come nel 2022 ma a ruoli invertiti: allora, scortato da Wout Van Aert, il danese vinse in giallo con 1'04" sullo sloveno, e in classifica lo cacciò a 3'26". Ed era la 18a tappa.
Qua, appena alla 12esima, "Pogi" lo ha staccato di 2'10" e nella generale ora lo precede di 3'31".
Remco Evenepoel, oltre che dalle bandiere a bordo strada, s'è salvato a 3'35" e ora è terzo a 4'45".
Bravi ma a 5-6 minuti i giovani Florian Lipowitz (quinto a 5'34"), Oscar Onley (sesto a 6'05") e Kévin Vauquelin, settimo a 7'30" "nonno" Primož Roglič (coi suoi imprensentabili "fantasmini").
Almeno qui, il "volenteroso" Emmanuel Macron ha scelto il momento giusto.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
giovedì 17 luglio 2025

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