Telefono rosso, il filo diretto che rassicurava


La puntata di Passato e presente ha smontato le leggende intorno a quella "linea segreta" tra i potenti della terra Washington-Mosca. Il telefono rosso su Rai Storia.

ANTONIO DIPOLLINA
La Repubblica 
Giovedì 4 Settembre 2025
Pagina 43

Le vie della nostalgia sono infinite. C'è caso che una di queste porti a un'epoca, primi anni Sessanta, nella quale il mondo trovava sollievo, o ci provava, all'idea che esistesse una linea diretta tra i potenti della Terra. Tra Washington e Mosca, in particolare, con quello che divenne ben presto universalmente noto come il Telefono rosso. L'argomento è stato evocato e sviscerato in una puntata di Passato e presente su Rai Storia (sabato scorso, recuperabile su RaiPlay). Paolo Mieli con la storica Marilena Gaia ha smontato leggende e ricreato solide realtà, in quella che è una vicenda di una certa suggestione.
Primo, agli inizi non c'era nessun telefono ma si trattava di telescriventi in azione, con mille prudenze e cautele.

Secondo, la questione del Telefono è squisitamente fiction, nel senso che la dizione, e l'ipotesi che John F. Kennedy e Kruscev stessero con la cornetta in mano a parlarsi — come in certi spot pubblicitari di molti anni dopo — nasce per colpa, ovvero merito, di Stanley Kubrick e del suo Dottor Stranamore, in una scena famosa. Il primo messaggio scritto?

The quick brown fox jumps over the lazy dog. Ovvero la frase che per convenzione universale è stata adottata in quanto contiene tutte le lettere dell'alfabeto. L'impiego del nuovo canale di comunicazione si andò a testare subito in cosucce come la crisi dei missili a Cuba, la Guerra dei sei giorni, il Vietnam e così via. A quel punto, bisogna stabilire se gli attuali summit in Alaska suonino più rassicuranti di quell'antiquato e rudimentale — ma nemmeno tanto — filo diretto (anzi, hot line, come si poteva dire allora senza temere di essere scambiato per ben altro). Il cinema, come detto, ha fatto il suo: ma alla realtà attuale venata di follia, ricorda Mieli nella puntata, forse si adatta maggiormente la trama di A prova di errore,  1964, regia di Sydney Lumet, Henry Fonda è il presidente USA. Nonostante il Telefono rosso, sbaglia a schiacciare un tasto e distrugge Mosca. E lì, per salvare l'equilibrio del mondo, distrugge, stavolta volontariamente, anche New York.

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