Il signor Rossi si presenta: «Punto sempre al massimo»



30.01.2012

LA NOVITÀ. Prima giornata in biancazzurro per il centrocampista di proprietà della Juventus
Ha giocato l'andata a Vicenza ed è titolare dell'under 21 «Caldirola mi ha parlato benissimo di squadra e società Per la mia carriera sarà un'esperienza fondamentale»


Due tornei di Viareggio vinti, 24 presenze in serie B. Centrocampista tuttofare, prevalentemente offensivo, tendenzialmente completo. Giovane, forte e classe '90: una covata juventina che ha significato qualcosa (guardare Ciro Immobile in azione per credere). 
Mica male, il biglietto da visita di Fausto Rossi, ieri alla presa con la giornata bresciana numero uno. Palestra, terapie (è reduce da un infortunio muscolare), la prima conoscenza con i nuovi compagni al «San Filippo». Omonimo di un cantautore impegnato e di nicchia (Faust'o), ex Juve ed ex Vicenza come un Rossi entrato nella storia del calcio (il Pablito Mundial), l'ultimo arrivato in casa-Brescia è in prestito, ma non per questo è stato meno desiderato. Un acquisto mirato, individuato dal direttore sportivo Andrea Iaconi esattamente come Luca Caldirola, preso dall'Inter per rinforzare la difesa. Poco importa che la Juventus, come l'Inter, non abbia affatto intenzione di privarsi di uno dei suoi ragazzi migliori. E che sia Rossi che Caldirola rientrino in operazioni già avviate (con le cessioni di Lorenzo Tassi per metà all'Inter e di Nicola Leali a titolo definitivo da giugno alla Juventus). Rossi, sotto contratto con la Juve fino al giugno 2017, non si sente declassato all'idea di passare dalla squadra maggiore candidata per lo scudetto 2012 alla settima forza del campionato di serie B: «Il Brescia è molto più di questo - dice il centrocampista di scuola bianconera -. È un club prestigioso, ha fatto tanta serie A, ha avuto giocatori fortissimi e tuttora è una società seria. Sono orgoglioso e felice di avere questa chance. Un'occasione importante per la mia carriera, che è all'inizio». Il Vicenza è stato un assaggio di cadetteria. In un contesto votato alla salvezza Rossi non ha avuto vita facile: le sue qualità (tecnica, agilità, versatilità) possono essere più adatte a una squadra dal tocco gentile com'è questo Brescia, che ha perso Juan Antonio (ceduto alla Sampdoria), ma ha pur sempre giocatori che danno del tu al pallone come El Kaddouri, Jonathas, Budel, Martina Rini… «Il Brescia è in crescita, i risultati recenti lo dimostrano. C'è tutto per fare bene». Rossi sa tutto del gruppo e del gioco anche grazie a Caldirola. Suo compagno già in nazionale under 21, nei giorni scorsi lo ha incoraggiato ad accettare la proposta biancazzurra e a fare la valigia senza pensarci troppo: «È vero, ma in realtà io non avrei avuto dubbi comunque - assicura l'ex juventino, assistito dal procuratore Silvio Pagliari -. Brescia ha suscitato subito il mio entusiasmo. Per questo la trattativa è nata e si è sviluppata in breve tempo. Poi è chiaro che Caldirola mi ha parlato benissimo di tutto l'ambiente. Non sono solo parole: che Luca si trovi alla grande, che le cose funzionino qui, lo dimostra quello che succede in partita. Io spero sinceramente di fare come lui. Voglio meritarmi un po' di spazio e ripagare la fiducia di chi mi ha voluto». A 21 anni Fausto Rossi non ha ancora un ruolo definito: «Mezz'ala, esterno alto, centromediano davanti alla difesa: ho fatto un po' di tutto. Conto di farmi trovare pronto: deciderà l'allenatore se e come impiegarmi. So che la squadra è a un passo dai play-off e che questa avventura per me può essere importante per arrivare il più in alto possibile».
Gian Paolo Laffranchi

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