Nibali, forza! L’Italia spera «Ho nel cuore un trionfo così»

SECONDO A 39"
È arrivato pure il principe del Bahrain
Il siciliano sceglie il 55 come moltiplica


Ciro Scognamiglio, INVIATO AD ASIAGO - Gazzetta dello Sport, 28 maggio 2017
@cirogazzetta

«Nel cuore mio, la cosa più bella è cercare di salire sul più alto gradino del podio. Però, ragaz­zi, fosse sempre facile...». 
Alle spalle, Vincenzo Nibali ha una carriera lunga e onoratissima, eppure una cosa così doveva ancora capitargli: affrontare una crono decisiva l’ultimo giorno da secondo della classe a 39” dalla rosa. Quindi con la teorica possibi­lità di vincere. Ma anche con soli 4” sul terzo, 14” sul quarto che è il miglior crono­man, 36” sul quinto: quindi la teorica possibilità di finire giù dal po­dio su cui è sempre sa­lito nelle ultime quattro par­tecipazioni (3° nel 2010, 2° nel 2011, 1° nel 2013 e nel 2016).

LIVELLO 
«In questo Giro il livel­lo è altissimo — riflet­te ad alta voce lo Squalo —, più degli ultimi Tour. Non so se ve­dete le medie delle salite e del­le tappe. Il gruppo esplode tut­ti i giorni». 
Ci ha provato ieri, e come dubitarne. Cuore, corag­gio e fantasia mai gli sono man­cati e mai gli mancheranno: «Le cronometro stanno giocan­do come ago della bilancia. In questa tappa eravamo sì con­centrati, ma pensavamo pure alla crono, è molto importante. Tutti abbiamo cercato di guadagnare su Tom, perché contro il tempo è avvantaggiato. Però, questa settimana è stata molto dura, le forze sono uguali per tutti». 
Poi gli chiedono quanta collaborazione ci sia stata da­vanti, nel suo gruppetto: «Tut­ti, più o meno, hanno fatto be­ne la propria parte. Io sono sta­to il primo a muovermi, ho pa­gato un pochino e ho cercato di recuperare. Anche Quintana... era sul mio livello, non ne ave­va da spingere di più, il ritmo era altissimo. C’è stato solo Zakarin che ha pensato un po’ a fare la sua corsa, però nel fi­nale abbiamo ritrovato la sua collaborazione. Nell’ulti­mo chilometro sapevo che c’era da pren­dere in testa la vo­lata, ma Pinot è stato il più veloce». 

VISITA 
Ieri e og­gi al seguito ecco Nasser bin Hamad al Khalifa, il princi­pe del Bahrain che ha voluto il team World Tour di cui lo Squalo — che ha in pro­gramma la Vuelta come secon­do grande giro della stagione — è il simbolo.
«Sul podio ha premiato Pinot, ma mi ha detto bravo. Che significherebbe un piazzamento nei primi tre sen­za vincere? Sarebbe un risulta­to comunque importante, gra­tificante per me e per la squadra Bahrain-­Merida. Siamo partiti da zero e stiamo lavorando be­ne, ci resta però da fare una cronometro al massimo».
E sul fatto che ogni volta sembra do­vere dimostrare qualcosa: «Ci sono abituato (ride, ndr). Tanti mi mettono in discussione, ma parla il palmarès. Ho quasi 50 vittorie e non si può discutere con tutti. Ho tantissimi tifosi che mi sostengono, altri no, ma è lo sport. Io accetto critiche, buoni consigli, tutto. Le perso­ne che mi vogliono bene sono le più importanti».

SECCA 
Alla domanda secca «quanto margine c’è per spera­re?» la risposta è: «Non lo so. La crono è difficile. Farò una bella ricognizione (dovrebbe usare come rapporto il 55, ndr), spero in una giornata fatta bene e poi tireremo le som­me. Se a questo punto Dumou­lin merita la vittoria? A crono è stato fortissimo, accumulando un bel margine, e poi si è difeso ottimamente. Ma tutti abbia­mo fatto la nostra parte».
E al­lora sotto con l’ultimo sforzo: accoppiare all’impresa di Bor­mio il podio finale. È questo che lo Squalo vuole.


top
TOUR 2014, 54 KM: CHIUDE QUARTO TOM GLI PRENDE 19’’
Nel Tour 2014, che Nibali vinse trionfalmente, c’era solo una crono individuale: 54 km da Bergerac a Perigueux il penultimo giorno. Nibali la concluse 4°, a 1’58” da Tony Martin. Dumoulin arrivò 2° e lo Squalo gli concesse appena 19’’. Al Giro, Nibali ha vinto solo una crono: la Mori-Polsa del 2014, ma tutta in salita. Nel palmarès anche la cronoscalata del Nevegal nel 2011, assegnata al siciliano dopo la squalifica di Contador.

Commenti

Post popolari in questo blog

PATRIZIA, OTTO ANNI, SEQUESTRATA

Allen "Skip" Wise - The greatest who never made it

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?