Dumoulin, primo olandese a Milano
Un Giro storico, quello del centenario, e con un epilogo inedito. L'ha vinto il 26enne Tom Dumoulin, primo olandese in rosa a Milano, per la 76esima volta arrivo finale.
Complimenti al direttore Vegni, per la bellezza e la completezza del tracciato.
E complimentissimi ai corridori che l'hanno esaltato regalando spettacolo per tre settimane, 3609,1 km e in 15 regioni.
La corsa rosa s'è decisa negli ultimi 29,3 km a cromometro, dall'autodromo di Monza a Piazza Duomo, vinti da un altro olandese, Jos van Emden, con 15" sull'amico e vicino di casa Dumoulin e 27" su Manuel Quinziato, campione italiano della specialità.
Dumoulin era il favorito della crono, e tra i favoriti del Giro. La maglia rosa Quintana aveva 53" di vantaggio, ne ha persi 84 e con quelli il primato ma non il podio, dove è sceso di un gradino Nibali, ha chiuso a 1'09" all'arrivo e a 40" nella generale.
Lo Squalo non tradisce mai: nono podio, il quinto al Giro (che ha vinto due volte), e sua l'unica vittoria italiana, la più bella: nella tappa-regina col Mortirolo "Salita Scarponi" e doppio Stelvio.
Tra le cartoline di questo memorabile Giro, le meraviglie dell'Italia e della sua gente più vera;
- le lacrime della maglia azzurra Landa per Scarponi dopo la caduta con Thomas contro la moto della polizia ai piedi del Blockhaus;
- le 4 vittorie del fenomeno Gaviria, in ciclamino a 22 anni; e Bob Jungels seconda maglia bianca consecutiva;
- Luis León Sánchez, il più combattivo, che passa per primo da Fraile sul Mortirolo, la Salita Scarponi;
- e il vincitore più degno: un personaggio che non ha paura di sbagliare e chiedere scusa.
Ma soprattutto uno incapace di mollare. Il Giro del centenario ha la sua faccia pulita. Quella del più forte.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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