L’intervento agli occhi e la nuova vita di Zakarin
QUINTO A 1'15"
Stop alle lenti in corsa: il russo ha superato i problemi in discesa. Nuova posizione in sella: «Top 3, si può»
di ANDREA BERTON, Gazzetta dello Sport, 28 maggio 2017
Chiari limiti nella guida della bici gli avevano finora impedito di dimostrare fino in fondo il proprio valore nelle grandi gare a tappe.
Ilnur Zakarin aveva la maglia rosa in pugno durante la crono del Chianti, un anno fa, quando per una terribile caduta scivolò dal secondo all’11° posto in classifica.
Per non parlare del volo da brividi a due tappe dalla fine, nella discesa del Col le dell’Agnello, quando occupava la quinta posizione della generale ad appena 7" da Nibali, che poi avrebbe vinto il Giro. Mancavano due tappe e Zakarin si ritirò con una clavicola fratturata. Tanta sfortuna, ma anche problemi nella conduzione del mezzo.
Ilnur Zakarin aveva la maglia rosa in pugno durante la crono del Chianti, un anno fa, quando per una terribile caduta scivolò dal secondo all’11° posto in classifica.
Per non parlare del volo da brividi a due tappe dalla fine, nella discesa del Col le dell’Agnello, quando occupava la quinta posizione della generale ad appena 7" da Nibali, che poi avrebbe vinto il Giro. Mancavano due tappe e Zakarin si ritirò con una clavicola fratturata. Tanta sfortuna, ma anche problemi nella conduzione del mezzo.
Anche per questo il 27enne russo lo scorso inverno si è sottoposto a un intervento di chirurgia refrattiva, per ri durre la miopia che lo costringeva a utilizzare in corsa lenti a contatto, non sempre ben tollerate. Sarà un caso, ma in questo Giro d’Italia il capitano della Katusha-Alpecin è caduto solo una volta, nella tappa dell’Etna e non per colpa sua.
DA CRONO
Freddo, serio, taciturno, Zakarin è la grande incognita dell’ultimo atto del Giro 100, in lizza per il podio e potenzialmente per la vittoria: «Posso fare una buona cronometro, il podio è possibile – ammette – ma il mio favorito è Dumoulin. È quello che è andato più forte in questo Giro, penso che meriti di vincerlo e credo che ci riuscirà. Se non posso farlo io, tifo per lui».
Nel ritiro del team russo a Calpe, inoltre, Zakarin ha lavorato molto sulla posizione in sella, sia nelle gare in linea, sia a cronometro, migliorando tanto in termini di equilibrio, che di efficienza aerodinamica. E i risultati potrebbero vedersi lungo i 29,3 km da Monza a Milano.
La partenza dall’Autodromo Nazionale dovrebbe portare bene a Zakarin, che in un altro circuito automobilistico, a Imola, aveva colto la sua unica vittoria di tappa al Giro d’Italia, nella frazione in linea partita da Forlì dell’edizione 2015.
Freddo, serio, taciturno, Zakarin è la grande incognita dell’ultimo atto del Giro 100, in lizza per il podio e potenzialmente per la vittoria: «Posso fare una buona cronometro, il podio è possibile – ammette – ma il mio favorito è Dumoulin. È quello che è andato più forte in questo Giro, penso che meriti di vincerlo e credo che ci riuscirà. Se non posso farlo io, tifo per lui».
Nel ritiro del team russo a Calpe, inoltre, Zakarin ha lavorato molto sulla posizione in sella, sia nelle gare in linea, sia a cronometro, migliorando tanto in termini di equilibrio, che di efficienza aerodinamica. E i risultati potrebbero vedersi lungo i 29,3 km da Monza a Milano.
La partenza dall’Autodromo Nazionale dovrebbe portare bene a Zakarin, che in un altro circuito automobilistico, a Imola, aveva colto la sua unica vittoria di tappa al Giro d’Italia, nella frazione in linea partita da Forlì dell’edizione 2015.
Anche al Tour de France 2016 ha alzato le braccia: c’è riuscito sul traguardo di Finhaut Emosson, in Svizzera, staccando nel finale lo scalatore colombiano Jarlinson Pantano.
Sin da ragazzino aveva mostrato buone attitudini a cronometro: nel 2007 fu campione europeo di specialità, battendo l’ultimo vincitore della Sanremo, il polacco Michal Kwiatkowski.
Sin da ragazzino aveva mostrato buone attitudini a cronometro: nel 2007 fu campione europeo di specialità, battendo l’ultimo vincitore della Sanremo, il polacco Michal Kwiatkowski.
Nei primi 39,8 km contro il tempo di questo Giro, a Montefalco, chiuse 12° a 2’19” da Dumoulin, preceduto da Nibali di 12”, ma davanti a Pinot di 23” e a Quintana di 35”.
Ma lo Zakarin visto nella terza settimana sembra in grado di fare ancora meglio, in una prova in cui la freschezza sarà determinante.
Ma lo Zakarin visto nella terza settimana sembra in grado di fare ancora meglio, in una prova in cui la freschezza sarà determinante.
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ROMANDIA 2015, 17 KM: RIFILÒ 21” A FROOME E 43” A PINOT
Giro di Romandia 2015: Zakarin si presenta alla crono finale (17 km) primo in classifica con 6” su Pinot e 14” su Froome. Il russo è costretto a cambiare la bici nel finale, ma nonostante ciò chiude 3°, a soli 13” da Tony Martin e a 2” da Spilak. Batte specialisti come Castroviejo e Dennis, e rifila 21” a Froome e 43” a Pinot.
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