Mario Cipollini: Supermario


Mario Cipollini, soprannominato dai tifosi Re Leone oppure SuperMario, è il principe degli sprinter italiani.

Nato il 22 marzo 1967 a Lucca, professionista dal 1989, ha subito trovato spazio fra i campioni più affermati in virtù delle sue rocambolesche e spettacolari vittorie in volata sui traguardi più attesi.

Cipollini è capace di pedalare in "souplesse" per centinaia di chilometri (magari rimanendo indietro in salita), per poi riscattarsi con fulminee accelerazioni che il più delle volte lasciano al palo gli avversari. E non di rado, è possibile osservare le tipiche fotografie di vittorie del ciclista toscano, intento a girarsi proprio sulla linea del traguardo per apprezzare la distanza guadagnata fra lui e gli altri corridori. 

Cipollini fino al 2002 ha inanellato 115 vittorie e la sua carriera sembra volgere al termine. Ma questa stagione è trionfale con Mario che ottiene successi a ripetizione nella prima parte dell'anno. Tra le vittorie si segnalano: la tappa al Giro del Mediterraneo, la tappa di San Benedetto del Tronto alla Tirreno Adriatico, la Milano-Sanremo, la Gand-Wevelgem e le tappe di Munster, Esch-sur-Alzette, Caserta e Conegliano dell'85° Giro d'Italia. 

Dopo aver annunciato il suo ritiro, poi rientrato, Mario si prepara per il suo unico mondiale. Nell'ottobre 2002 sorprende tutti: a 35 anni vince a Zolder, in Belgio, la 69esima edizione del Campionato del mondo professionisti su strada. Una vittoria arrivata dieci anni dopo il successo di Gianni Bugno. Cipollini, con questo titolo mondiale, corona una carriera straordinaria nella quale brillano 40 tappe del Giro d'Italia, 12 del Tour de France, tre della Vuelta e la Milano-Sanremo. 

Dotato di un notevole appeal, la sua forte personalità e alcuni comportamenti estrosi lo hanno trasformato in un divo. Non solo ha posato in un pudico nudo per una marca di scarpe, ma è finito sulle copertine dei più diversi periodici, e non sempre per le sue imprese sportive.

Non solo, insomma, piace molto alle donne, ma la sua lingua tagliente lo ha anche esposto al centro di numerose polemiche, ad esempio quando si è permesso di criticare lo stato del ciclismo attuale. Tuttavia, al di là del suo non facile carattere, è molto amato sia dagli appassionati sia dai colleghi. 

Durante il Giro d'Italia 2003, pur essendo stato battuto più volte in volata da quello che sembra essere il suo degno erede, Alessandro Petacchi, SuperMario ha infranto il record di Alfredo Binda, raggiungendo il numero di 42 tappe del Giro vinte in carriera.

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