Kuiper al Fiandre '81: li ha messi tutti a Post


«Nel 1981 vinse Hennie Kuiper, anche se sul Koppenberg era ultimo» 
- Roger De Vlaeminck 

di CHRISTIAN GIORDANO ©
in esclusiva per © Panache magazine


Koppenberg, in olandese, alla lettera, la montagna (berg) dei ciottoli (koppen, da kinderkoppen, testa di bebè). 

È il Muro peggiore. Non il più ripido: si sale sul pavé all’11%, il Paterberg va su al 13% e fino al 20%; né il più lungo (682 metri) o tantomeno il più elevato (77 metri). Sì, è quello col tratto più duro (22%), eppure non è neanche questo a renderlo… il Koppenberg. È, piuttosto, il suo mix di pendenza e strettoie sul ciottolato più sconnesso dell’intero percorso. 

Nella Ronde "siberiana" dell’85, sarebbe stato il Koppenberg a rimettere in gara Eric Vanderaerden, che,, dopo aver forato, lo scalò rimontando dall’ultima alla dodicesima posizione di quel che rimaneva del plotone, già decimato dal maltempo. E di lì, galeazzianamente, «andò a vincere». 

Al Fiandre '87, il danese Jesper Skibby - fu tamponato dall’auto numero 7 dell’organizzazione, con a bordo il commissario internazionale, l'ex corridore belga Ludo Schurgers. Il conducente, nel panico per aver visto nello specchietto retrovisore il gruppo in rimonta, aveva tirato il freno a mano, colpito un poliziotto e buttato a terra il povero danese. Nel ripartire, dopo una breve marcia indietro, per poco non tira sotto uno spettatore che si salva sul greppo. L’incidente portò all’esclusione del Koppenberg per 15 anni, fino alla sua reintroduzione - previa divieto alle auto, allargamento nel punto più stretto e 638 mila euro stanziati dall'amministrazione locale per una sistemata al malmesso pavé - nel 2002. 


Jesper Skibby tamponato al Fiandre '87: 
il Koppenberg e la Ronde non saranno più come prima

Nel 1981, però, il Koppenberg era ancora il Koppenberg originale. 

Prima fuga al km 50. Se ne vanno in 13, fra i quali due delle tre italiane al via: il neopro’ Marco Cattaneo, talentosa meteora al servizio di Francesco Moser nella Famcucine, e Giovanni Renosto, gregario di Pierino Gavazzi nella Magniflex. Presa in contropiede invece la GiS di Beppe Saronni, che la corsa neanche la finirà. 

Sul Koppenberg - oggi televivisezionato da camere fisse piazzate in quattro punti, ma allora “privilegio” dantesco di pochi osservatori in loco - scollina per primo il talentuoso Cattaneo, non per caso miglior azzurro ai Giochi di Mosca ’80; poi Renosto con Cees Priem, olandese della olandese TI-Raleigh, la corazzata delle classiche, specie al nord, del tirannico diesse Peter Post. 

Il trio resta davanti per più di 120 km. Fino al Grammont, affrontato da un folto gruppo nel quale resistono Cattaneo e Renosto e i rispettivi capitani (Moser e Gavazzi). 

Ai -16 km attacca però un altro olandese, che in Belgio è di casa. Comodissimo lui, scomodissimo agli altri. È Hennie Kuiper, che la TI Raleigh l’aveva (non) salutata da due stagioni. Sbattendo la porta. Nonostante la balbuzie, anche Hennie il duro - all’uopo - sapeva farsi sentire. 

«Il mio carattere e quello di Peter Post sono totalmente diversi - spiegherà - Io ero ancora un ragazzo e quando sei giovane e hai dei problemi, devi discuterne. Ma questo era quasi impossibile. Post è duro come la pietra. So esserlo anch’io. Ma c’era troppa differenza». E forse anche (e anche senza forse) un certo Jaan Raas a fargli ombra. Per di più negli anni migliori . 

Dopo il biennio in Francia alla Peugeot, Kuiper ora correva per la DAF Trucks, squadra belga con main sponsor olandese (colosso dei camion) diretta Fred De Bruyne, uno che da corridore, nel 1957, la Ronde l’aveva vinta. 


Hennie Kuiper e Fred De Bruyne, suo diesse alla DAF

«Ero andato alla Peugeot per puntare al Tour - racconterà Hennie - Il boss era Maurice De Muer, e tutto era in funzione del Tour. La squadra avrebbe corso per me, o almeno così sarebbe dovuta andare. Ma per i francesi il Tour è il massimo, e non sono contenti di lavorare per qualcun altro. Io avevo due anni di contratto ma… Ho fatto quarto nel ’79 e secondo [dietro Joop Zoetemelk, nda] nell’80, ma per una squadra come la Peugeot non era abbastanza…». 

Kuiper al Tour aveva fatto secondo, con la TI-Raileigh di Post, anche nel ’77, dietro Bernard Thévenet. Sul podio nei grandi giri, però, complice anche la jella (cadute nel ’76 e ’78, ritiri nell’83 e ’85) non ci sarebbe più salito. Meglio allora le classiche, purché non decise in volata. 


Alla Ronde '81 coglie l'attimo e s’invola in solitaria con un minuto abbondante su Frits Pirard e - vuoi mettere il gusto... - Jan Raas, per un podio tutto oranje

Nel gruppone a 4’, ultimo dei 45 superstiti sui 184 partiti, il buon Cattaneo, che l’anno dopo (alla Zonca) disputerà un'altra stagione nei pro’ prima di dedicarsi, a soli 25 anni, all’azienda di famiglia nel ramo serrature. Gavazzi 16º, Moser 32º e Renosto 36º gli altri italiani arrivati. 


Kuiper sul palco alla Ronde 1981

Il fantastico ’81 di Kuiper si chiuderà poi col Lombardia (27” sul gruppo regolato da Moreno Argentin su Alfredo Chinetti), seconda Monumento in carriera. Categoria quasi completata - sempre per distacco - con la Roubaix ’83 (1'15" sugli specialisti Gilbert Duclos-Lassalle e Moser, che puntava al poker filato) e, ormai 36-enne, la Sanremo ’85 (per 8” sul connazionale Teun van Vliet e Silvano Riccò). 


Rimpatriata tutta oranje
Hennie Kuiper tra Joop Zoetemelk (a sinistra) e Jan Janssen

Unico con Ercole Baldini e Paolo Bettini ad aver vinto mondiale (Yvoir ’75) e olimpiade (Monaco ’72), Kuiper si ritirerà - nel 1988, con 74 vittorie - a Putte, vicino al confine belga, a pochi isolati dal buon retiro di Jan Janssen. Altro olandese volante che, sì, avrà pur vinto Mondiale e Roubaix, e persino Tour e Vuelta. Ma non i Giochi e quattro Monumenti su cinque. 

E dire che Kuiper lo sfiorò pure, il pokerissimo: piazzato alla Neige-Bastogne-Neige, la Liegi ’80 sotto la neve dominata da Bernard Hinault. Ecco: battere l'alieno della Renault, mission impossible tanto più nell’anno di Sallanches. Chissà se sarebbe stato abbastanza per una squadra come la Peugeot.

CHRISTIAN GIORDANO

Ordine d’arrivo Ronde 1981: 
65º Giro delle Fiandre, 5 aprile 1981, Sint-Niklaas - Meerbeke (Ninove), 266 km, media 40,650 km/h 
1. Hennie Kuiper (Ned) DAF Trucks-Cote d’Or-Gazelle 6h32’37” 
2. Frits Pirard (Ned) Boule d’Or-Sunair-Colnago 1’03” 
3. Jan Raas (Ned) TI-Raleigh-Creda 1’06” 
4. Jacques Bossis (Fra) Peugeot-Esso-Michelin s.t. 
5. Jean-Luc Vandenbroucke (Bel) La Redoute-Motobecane s.t. 
6. Roger De Vlaeminck (Bel) DAF Trucks-Cote d’Or-Gazelle 1’13" 
7. Fons De Wolf (Bel) Vermeer Thijs-Mimo Salons-Gios s.t. 
8. Sean Kelly (Irl) Splendor-Wickes s.t. 
9. Stefan Mutter (Svi) Cilo-Aufina s.t. 
10. Daniel Willems (Bel) Capri Sonne-Koga Miyata s.t. 

Arrivati: 45 su 184. 


Gli 11 Muri: 
  1. Oude Kwaremont 
  2. Koppenberg 
  3. Taaienberg 
  4. Eikenberg 
  5. Volkegemberg 
  6. Varent 
  7. Steenberg 
  8. Pijpketel 
  9. Muur van Geraardsbergen 
  10. Bosberg 
  11. Nellekensberg


Fiandre '85, l'educazione siberiana di Eric Vanderaerden


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