Tutti in piedi: siore e siori, Wout Van Aert
Tutti in piedi, Wout per primo.
Un capolavoro da esporre al Louvre appena attraversato dal plotone, questo - inedito - epilogo di Tour 112.
Cinquant'anni di parata ai Campi Elisi celebrati però senza la classica passerella prima della volatona. Anticipata da quella sporca e inzuppata mezza dozzina scappata sulla terza e ultima ascesa dell'olimpica Montmartre.
Pogačar, che la sua quarta Boucle l'ha "già" vinta; i nostri Davide Ballerini e Matteo Trentin; Matteo Jorgenson per Van Aert; e Matej Mohorič, rientrato in discesa.
Causa maltempo, tappa neutralizzata dopo 82 km e per gli ultimi 50. La maglia gialla si rasserena e così cerca il pokerissimo (dopo Rouen, Mur-de-Bretagne, Hautacam e Peyragudes), Van Aert il bis del 2021.
Allora, bruciò Jasper Philipsen e Mark Cavendish.
Qui, se ne va ai -6,5 km, a meno di 400 metri dalla vetta, come e meglio che a Siena al Giro su Isaac Del Toro. Sue le tappe più scenografiche dei due grandi giri: dopo Piazza del Campo, gli Champs-Elysées.
Dietro, il Ballero sprinta sui due sloveni.
Un finale eccezionale per un Tour finalmente straordinario anche per l'Italia: due vittorie al debutto per Jonny Milan in verde dopo Franco "Cuore matto" Bitossi 1968 e "Ale-jet" Alessandro Petacchi 2010.
Sul podio – il sesto in fila per Pogi (pure maglia à pois), il quinto per Vingo (secondo a 4'24") – anche il tedesco Florian Lipowitz, terzo a 11'00" e maglia bianca davanti all'altra rivelazione, il britannico Oscar Onley.
L'irlandese Ben Healy il più combattivo, la Visma-Lease a bike leader a squadre.
Poi dicono la grandeur: o ce l'hai, o non ce l'hai. Vive Le Tour!
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
domenica 27 luglio 2025

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