DIARIO DEL TOUR 2018
di SIMONE BASSO Geraint Thomas, operaio specializzato (di lusso), vince il (suo) Tour perfetto: senza gorilla del Crodino sulle spalle, quello lo aveva il suo capitano, sempre davanti e impeccabile a ogni stazione decisiva. Lui che in passato sembrava Paperino, abbonato alla sfortuna, al Giro dell'anno scorso fece strike (...) con una staffetta della polizia, in venti giornate tiratissime, zeppe di cadute e di fuori programma grotteschi, è rimasto intonso. Prima della passerella parigina, il piazzamento peggiore del gallese è stato il trentatreesimo posto nella tappa (per velocisti) di Carcassonne. Nel ciclismo delle velocità esasperate, del Passaporto Biologico, degli SRM, la regolarità è quasi tutto: col senno di poi la prima settimana, gli inconvenienti di Chris Froome (51" persi nella vernice di Fontenay-le-Comte) e di Tom Dumoulin (53" con 20" di penalizzazione per scia verso il Mûr-de-Bretagne), aveva già tracciato il solco di questa Grande...