Roche: «Ho sempre saputo che avrei vinto»
A Sanremo stavo benissimo. Sapevo di essere andato sempre forte e che la maglia rosa non poteva sfuggirmi. A San Marino ho temuto di aver compromesso tutto. Ma da Sappada (e lì abbiamo sbagliato proprio tutti!) le gambe mi davano la convinzione che non potevo più perdere Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro 1987 Appena è tornato in albergo, lontano dai clamori della premiazione finale, Roche si è chiuso nella sua stanza con la moglie Lydia e ha cominciato a scrivere dediche sulle maglie rosa ch aveva. Tutte personalizzate. Una per ogni compagno. Una per ogni componente la squadra che lo ha accompagnato in questa sua faticosa avventura. Poi le ha consegnate lui personalmente, mentre di sotto nella hall veniva preparato il rituale champagne. Roche sa come conquistare le simpatie e il rispetto di chi gli è vicino. Sono stati momenti molto convulsi i suoi in albergo. C’eran troppe cose da fare. Ringraziare i compagni. Parlare con Boifava. Ragionare con Tacchella...