JAHLIL OKAFOR, prima o seconda scelta?
di Riccardo Pratesi, La Gazzetta dello Sport
Minnesota sta scegliendo la prima chiamata assoluta tra il lungo di Duke e Karl-Anthony Towns. Okafor è un centro autentico che può segnare tanto da subito, ma deve migliorare in difesa. Diventerà il nuovo volto di TWolves o Lakers
COLLEGE — 17.3 punti e 8.6 rimbalzi a partita. Matricola.
Campione nazionale con Duke, decisivo nel finale contro Wisconsin. Nominato primo quintetto All American, secondo solo a Kaminsky come giocatore dell’anno.
PUNTI DI FORZA — Mani da pianista.
In attacco è un centro autentico capace di segnare tanto da subito, in Nba. Sfruttando la stazza e la tecnica. Ha movimenti in post basso e fronte a canestro, compreso un buon tiro dalla media. Se non avrà infortuni gravi sarà un All Star per parecchio tempo.
PUNTI DEBOLI — Non è un super atleta. E neanche un gran difensore.
Fatica a difendere sui pick&roll e dà il meglio nella metà campo offensiva, anche come atteggiamento mentale. Non è un intimidatore sotto il suo canestro: stoppatore solo discreto.
PARAGONE NBA — Un altro centro di origine nigeriana, Olajuwon.
Ci sta tutto il paragone con Cousins. Con una precisazione: Okafor, ottimo studente e bravo ragazzo, non ha i problemi caratteriali del centro di Sacramento.
A CHI FAREBBE COMODO — A tutti.
Minnesota ha una bella gatta da pelare nello scegliere tra lui e Towns. Chiaro che sono due prospetti super e non sbagli, ma se peschi la pagliuzza più corta in retrospettiva, poi lo rimpiangi per anni. Davvero un dilemma. Ai Lakers andrebbe benone vederlo disponibile alla 2.
DOVE VERRÀ DRAFTATO — Sarà scelto da Minnesota o da Los Angeles.
Non ci sono possibilità che non senta il suo nome chiamata da Silver entro le prime due scelte a meno di infortuni dell’ultimo momento. Saunders, presidente e coach dei Twolves, è un suo grande estimatore. Ma Towns forse calza meglio per l’organico di Minnesota.
Riccardo Pratesi, La Gazzetta dello Sport
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