JERIAN GRANT, il basket nel DNA
La combo guard di Notre Dame è figlio, fratello e nipote d'arte. Ha tanti punti nelle mani ma non un gran tiro, e i 22 anni e mezzo potrebbero farlo scendere. Verrà scelto tra la 15 e la 25
PUNTI DI FORZA — Super atleta, ha tanti punti nelle mani. Migliorato non poco in difesa, dove sfrutta le doti fisiche: è sia esplosivo sia atleta tosto. Classica combo guard, tanto di moda in Nba. Può giocare sia da playmaker sia da "2". Da senior ottimo leader. Il DNA è doc: figlio di Harvey Grant, ex ala Nba, nipote di Horace Grant, il lungo dei Bulls dell’era Jordan, e fratello di Jerami, che gioca con i 76ers dopo il college a Syracuse.
PUNTI DEBOLI — Tiratore discreto, non eccezionale. Da guardia tiratrice gli mancherebbe qualche centimetro… Ha 22 anni e mezzo: è vecchio, nell’epoca degli one and done.
PARAGONE NBA — Ricorda un po' Reggie Jackson, guardia da Boston College, ex Oklahoma City Thunder ora a Detroit.
A CHI FAREBBE COMODO — A qualunque squadra scelga dopo la Lotteria. Ma vedrete che qualcuno lo passerà per scegliere un prospetto più giovane e intrigante che però avrà bisogno di 2-3 anni per avere un minimo di impatto in Nba. Sarebbe perfetto per due texane: per Houston alla numero 18 o per Dallas alla 21.
di Riccardo Pratesi, La Gazzetta dello Sport
@rprat75
@rprat75
COLLEGE — Da senior 16.5 punti e 6.7 assist a partita a Notre Dame, la leggendaria (soprattutto per il football) università dell’Indiana. Subito due ottime stagioni in Big East (da matricola in quintetto all-rookie di conference, da sopohomore nel secondo quintetto assoluto), poi il passaggio nella Atlantic Coast Conference. Dove, dopo l'eccellente inizio, la NCAA lo dichiara accademicamente ineleggibile. Tradotto: è indietro con gli esami. La sua annata da junior diventa un’incompiuta: non può più giocare. Invece di dichiararsi eleggibile per il Draft NBA, si mette sotto con i libri e, la passata stagione, esplode. Trascina gli Irish al successo su North Carolina nella finale del Torneo di Conference e a un passo dalla Final Four. La squadra di coach Brey si arrende nelle Elite 8 agli allora imbattuti Kentucky Wildcats, non prima di aver causato loro un clamoroso spavento nel finale punto a punto.
PUNTI DI FORZA — Super atleta, ha tanti punti nelle mani. Migliorato non poco in difesa, dove sfrutta le doti fisiche: è sia esplosivo sia atleta tosto. Classica combo guard, tanto di moda in Nba. Può giocare sia da playmaker sia da "2". Da senior ottimo leader. Il DNA è doc: figlio di Harvey Grant, ex ala Nba, nipote di Horace Grant, il lungo dei Bulls dell’era Jordan, e fratello di Jerami, che gioca con i 76ers dopo il college a Syracuse.
PUNTI DEBOLI — Tiratore discreto, non eccezionale. Da guardia tiratrice gli mancherebbe qualche centimetro… Ha 22 anni e mezzo: è vecchio, nell’epoca degli one and done.
PARAGONE NBA — Ricorda un po' Reggie Jackson, guardia da Boston College, ex Oklahoma City Thunder ora a Detroit.
A CHI FAREBBE COMODO — A qualunque squadra scelga dopo la Lotteria. Ma vedrete che qualcuno lo passerà per scegliere un prospetto più giovane e intrigante che però avrà bisogno di 2-3 anni per avere un minimo di impatto in Nba. Sarebbe perfetto per due texane: per Houston alla numero 18 o per Dallas alla 21.
DOVE VERRA' DRAFTATO — Il suo raggio di selezione è dalla 15 alla 25. Chi lo prende fa un affare.
Riccardo Pratesi, La Gazzetta dello Sport
Commenti
Posta un commento