Minnesota riparte dai giovani e dall'esperienza di Garnett

Alla scoperta dei Timberwolves, a cavallo tra vecchia e nuova stagione. Vinta la lotteria, Flip Saunders punta sulla prima scelta al draft 2015 e su un nucleo di talenti tra cui brilla il rookie dell'anno Andrew Wiggins

di Michele Talamazzi, La Gazzetta dello Sport

Entusiasmo è la parola d'ordine a Minnesota. C'era all'inizio dell'anno zero dopo-Kevin Love e, pur in un'annata costellata da infortuni (Rubio, Martin, Pekovic) e risultati negativi (16 vinte e 66 perse), lo hanno riportato la crescita di Andrew Wiggins, il ritorno di Kevin Garnett e ora la 1ª scelta al Draft NBA 2015.

DA CHI RIPARTE — Dai giovani, soprattutto. Andrew Wiggins, rookie dell'anno e potenziale da giocatore-franchigia, e Zach LaVine, già più che uno straordinario atleta. Ma anche da Dieng, Muhammad, Payne e ovviamente dalla prossima first pick. Poi ci sono la chioccia Garnett, e il nucleo di veterani (Martin, Pekovic, Budinger) che potrebbero diventare pedine di scambio. Specie il montenegrino, con la #1 (Jahlil Okafor o Karl-Anthony Towns) in arrivo e uno stile di gioco uptempo che poco gli si addice. Il trait d'union è Ricky Rubio: smentite le voci di una richiesta di cessione, deve fare quel salto di qualità cui lo si attende da tempo.

LA DELUSIONE — Anthony Bennett, ovviamente. E dire che in Summer League aveva mostrato segnali incoraggianti. Invece, pare destinato a contendere a Kwame Brown il titolo di peggior first pick di sempre: 5.2 punti e 3 rimbalzi in 15' con il 42% dal campo nella sua seconda stagione. Minnie verosimilmente gli darà un'altra occasione, ma il tempo scorre veloce.

IL COACH — In un prossimo futuro Flip Saunders lascerà la panchina per dedicarsi esclusivamente al ruolo che già ricopre di presidente della basketball operations. Sembra più facile nel 2016 che non quest'anno. Il nome caldo era quello dell'ex Fred Hoiberg, dal 2010 ad Iowa State. Ma i Bulls sono arrivati prima.

SCELTE AL DRAFT — Al via della prossima stagione, i TWolves avranno a roster le ultime prime tre scelte assolute: quella 2015 sarà la prima chiamata da Minnesota. Con un mese di tempo per scegliere tra Okafor e Towns, sarà un draft crocevia per il futuro, con la possibilità di allungare il roster con due chiamate a inizio secondo giro, la 31 e la 36 (dai Kings).

FREE AGENT — Garnett è tornato a Minnesota per restarci anche a fine carriera: non c'è ancora l'ufficialità di un suo ritorno in campo, ma a margine della lottery il proprietario Glen Taylor ha fatto sapere che KG già si sta allenando. L'unico free agent di un certo appeal è Gary Neal, tiratore che può fare gola a club di più alto livello.

COSA MANCA — Certo non il talento, pur se si aspettano sempre i progressi al tiro di Rubio (arriveranno mai?). Dopo l'addio di Love, Okafor o Towns potrebbero dare quel peso sottocanestro perso per i problemi fisici di Pekovic. Mancano soprattutto esperienza e alchimia, tutta da costruire dopo una stagione piena di infortuni.

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