SAM DEKKER, talento offensivo da lotteria

Sam Dekker, 21 anni, 13.9 punti di media nell'ultima stagione con Wisconsin

Grande versatilità offensiva e gioco senza palla, bravo in tutto senza eccellere in nulla

Andrea Beltrama, La Gazzetta dello Sport
COLLEGE — Frutto maturo del sistema-Wisconsin. Tre anni in crescendo, superando ostacoli, limando difetti. Ha trovato spazio al secondo anno, si è imposto al terzo, è esploso al quarto. Giocando un Torneo NCAA ai limiti della perfezione, per tempismo delle giocate, precisione al tiro da fuori e fiducia nei propri mezzi, fino alla memorabile serata contro Arizona, distrutta alle Elite Eight con una partita da 27 punti e 5/5 da tre.
Così così in finale, l’unica serata storta al tiro. Wisconsin l’ha pagata cara, ma la sua immagine è uscita ingigantita dalla March Madness. 14 punti e 52% al tiro le sue statistiche, da valutare nel sistema a pochi possessi e “alta efficienza” dei Badgers.

PUNTI DI FORZA — Quello più chiaro: la versatilità offensiva. Sa tirare, penetrare, passare, attaccare in post basso. Ha un fisico che, a livello di college, gli concedeva di alternare con successo tra perimetro e area, adattando il proprio gioco in base all’avversario.
Quello più sottovalutato: il gioco senza palla. Micidiale nel tagliare lungo la linea di fondo, prendendo il tempo al difensore. Era facilitato da un sistema offensivo con grandi passatori e tempismo perfetto, ma la sua abilità resta indiscutibile. Fisicamente, poi, è tutt’altro che debole. Ha potenza, atletismo, velocità, pur non essendo un mostro in nessuno di questi aspetti.

PUNTI DEBOLI — Bravo in tutto, eccellente in nulla. Il che non è un problema, ma può diventarlo in un contesto in cui gli si chieda di specializzarsi.
Il trattamento di palla, inoltre, è migliorabile, soprattutto per un giocatore che dovrà affermarsi più come ala piccola che come ala forte. A volte tendeva a nascondersi, la sua personalità è cresciuta col tempo. Ma rimane giocatore altruista, perfetto in un sistema oliato, tutto da vedere in una giungla dove deve contendersi il posto con gli altri.

PARAGONE NBA — Per caratteristiche tecniche e versatilità, più che l'azzardato Luol Deng, ricorda Gordon Hayward, forse con meno talento. Ovviamente la previsione è molto ottimistica.

A CHI FAREBBE COMODO — Sarebbe intrigante vederlo a Boston, in una squadra con in allenatore dalle idee simili al suo mentore Bo Ryan, pressione relativa e (per ora) nessuna superstella.

DOVE VERRA' DRAFTATO — Al confine della lotteria, intorno alla 15.

Andrea Beltrama, La Gazzetta dello Sport

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