HOOPS MEMORIES - Keaney, datti all'ippica


Ernie Calverley, MVP del NIT 1946, 
e coach Frank Keaney

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di CHRISTIAN GIORDANO ©
Rainbow Sports Books ©

Le prime squadre di basket di college spuntarono nel 1893, poco più di un anno dopo che il gioco era stato inventato. La prima università a scegliersi un avversario “esterno” fu la University of Toronto, che sconfisse 2-1 la Toronto YMCA nel gennaio del 1893. Poi, in febbraio, Vanderbilt mise in campo la prima squadra universitaria degli Stati Uniti, che in una serata da (per l’epoca) alti punteggi batté 9-6 la YMCA di Nashville. Quei Commodores sì che sapevano segnare! Quelle squadre scesero in campo ciascuna con nove giocatori ma quattro anni dopo, nel 1897, il regolamento cambiò per adottare le attuali formazioni di cinque uomini. Nella prima partita con il nuovo regolamento, Yale sconfisse Pennsylvania 32-10.

Il nuovo gioco stava appena sbocciando, e le squadre delle diverse parti del Paese presto svilupparono differenti stili di gioco. Già a partire dal 1904, le squadre della costa orientale preferivano un gioco fatto di molti palleggi, brevi passaggi sotto, e dura difesa. I club del Midwest prediligevano passaggi più lunghi accanto ad un’ugualmente dura difesa. E nel profondo Ovest, si giocava una primitiva versione del “corri e tira”, con tutti a correre a folle velocità per tutta la lunghezza del parquet.

Negli anni ’20, le squadre del college basketball segnavano circa 30 punti a partita, talvolta anche meno. Al Rhode Island State College, coach Frank Keaney escogitò un nuovo stile per permettere alla sua squadra, sempre a corto di personale, di competere contro gli atenei più grandi. Nel 1928, cominciò ad insegnare alla sua squadra la tattica di usare passaggi lunghi, contropiede e un tiro più frequente, combinato con una difesa pressing. Attese due anni per introdurla a livello intercollegiale, poi la svelò nel 1930.

Il nuovo stile di Keaney venne deriso dagli altri allenatori, che lo definirono basket da “autocombustione” o da “corsa di cavalli”. Ma funzionò. Rhode Island produsse la prima squadra da un punto al minuto: ne segnava 40 a partita. E negli anni a venire continuò a tenere sempre più alto il proprio totale realizzativo. I tifosi amavano quello stile a ruota libera, e presto esso fu adottato dai coach degli altri istituti.

Il basket dei bassi punteggi stava per appartenere al passato, e nel 1937-38 le regole furono cambiate per eliminare la palla a due dopo ogni canestro. Col gioco così velocizzato, i totali punti si impennarono, e Rhode Island arrivò a farne addirittura 71 per gara. Il basket era uscito dal bozzolo e stava incominciando a mostrarsi per come è oggi. Merito (anche) del tanto vituperato coach Keaney e della sua rivoluzionaria squadra da corsa. Di cavalli.

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