Addio Mutombo, il ditone e la luna


"Mount" Mutombo, per 18 dei suoi 58 anni terreni con quell'indice alzato così vicino al cielo. 

Contro di lui aveva più senso guardare il ditone che la luna. 

"Not in my house", non in casa mia, che per te era l'area.

"Può riempirla da solo", diceva Dan Issel, suo coach ai Denver Nuggets dall'anno dopo che Dikembe lo avevano chiamato con la quarta scelta assoluta al Draft NBA del 1991.

Fresco di quadriennio alla Georgetown University di Washington, DC, sotto coach John Thompson III una fucina di centri: prima Pat Ewing, poi Zo Mourning, Othella Harrington.

Ma nessuno come lui: 2,17 per 117 kg, 227 cm di apertura alare e appena l'1,9% di massa grassa.

Nato il 25 giugno 1966 a Kinshasa, allora Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo, in tutta l'Africa non c'erano scarpe della tua misura, in crescita esplosiva come il suo talento difensivo: 51 di piede da matricola, 53 da sophomore, 55 da junior e 56 da senior.

Nei pro' fino al 2009 con Atlanta, Phila, Nets, Knicks e Rockets, il suo 55 è stato ritirato da Atlanta e Houston.

Otto volte All-Star, per quattro Difensore dell'anno (record eguagliato da Ben Wallace e Rudy Gobert), per tre miglior stoppatore e per due primo rimbalzista, ha segnato la sua epoca non solo per quanto ma per come stoppava.

Nel 1994 contro i Sonics ne piazzò 31 - record al meglio delle cinque - in uno dei più grandi upset nella storia dei playoff: sotto 2-0, i Nuggets - ottavi a ovest - eliminarono 3-2 la Seattle da 63 vittorie, prima nella lega.

Ai Jazz, ma al meglio delle sette, ne rifilò 38, battendo il record di Olajuwon, il solo che lo precede nella classifica all-time: 3830 contro 3289.

Non è però con le cifre che si misura la grandezza di Dikembe.

Ma con la contagiosità del suo sorriso, gli ospedali finanziati nella sua attività di ambassador NBA: parlava con voce profonda inglese, francese, spagnolo, portoghese, gli idiomi Lingala, Tshiluba e altri tre dialetti africani.

Ma soprattutto al cuore. Sconfinato come la sua Africa.

Adesso che hai chiuso gli occhi e abbassato il ditone, ci toccherà guardare la luna.

"Hey, Mutombo, This one's for you, baby."
   - Michael Jordan
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Lunedì 30 settembre 2024

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