L'ultimo vagone del treno
https://www.gazzetta.it/Speciali/Tourdefrance/2006/it/Primo_Piano/2006/07_Luglio/08/tiravolata.shtml
Da Poblet-Baffi a McEwen-Steegmans (nella foto), passando per Cipollini-Martinello: dietro ai successi di un velocista c'è il lavoro della squadra e dell'uomo che gli lancia lo sprint
di JACOPO GERNA, Gazzetta.it
VITRE' (Francia), 8 luglio 2006 - Sì è visto benissimo ieri. Dietro le vittorie di un grande velocista come Robbie McEwen, c'è il lavoro della squadra. Dai gregari che tirano per ricucire le fughe da lontano all'ultimo apripista. Gert Steegmans, che dopo la caduta di Fred Rodriguez tira le volate all'australiano, ha compiuto due capolavori in questo Tour. L'ultimo proprio ieri, portando in carrozza McEwen ai 200 metri. "Pazzesco, quando ci ha superato con a ruota Robbie andava a 4-5 km all'ora in più di tutti gli altri". "Gert - a parlare è Daniele Bennati - sta facendo un lavoro super. Io so vincere anche senza nessuno che mi tira la volata, ma con compagni così è più facile".
CARATTERISTICHE - Dopo una settimana di volate al Tour in molti se lo chiedono: che caratteristiche deve avere l'ultimo vagone di un treno? In molti casi si tratta di un vero velocista, in grado di tenere una velocità di punta elevatissima per 200-300 metri.
Erik Zabel quest'anno è stato ingaggiato dalla Milram proprio per fare questo lavoro per Alessandro Petacchi, dopo essere stato un grande vincente negli anni scorsi. I due hanno potuto correre pochissimo insieme per i guai di Ale-jet.
Ma altre volte anche alcuni passisti veloci, con una struttura massiccia e imponente proprio come Steegmans, possono svolgere al meglio il compito. Non basta la velocità: bisogna anche essere scaltri negli ultrimi chilometri, quando la lotta in testa al gruppo si fa serrata. Fondamentale anche la conoscenza tra compagni: l'efficacia della volata, dei sincronismi, degli equilibri viene collaudata con allenamenti specifici.
IN PASSATO - Silvio Martinello è stato l'apripista di Mario Cipollini per anni. "Alla base di tutto - spiega - ci deve essere chiarezza nei ruoli. In quelle stagioni Cipollini era super ed era un piacere lavorare per lui". Re Leone ha avuto anche Johann Museeuw, Fabio Baldato e Giovanni Lombardi tra i suoi numerosi apripista di spessore.
Ma il concetto di treno nasce con Giuseppe Saronni negli anni 80: la sua Del Tongo disponeva di Pevenage, Lualdi, Ceruti e Fraccaro che lo aiutavano per la volata.
Andando ancora più indietro, negli anni 50 si ricorda lo spagnolo Hugo Poblet (oltre 100 successi, tra cui 20 tappe al Giro d' Italia) capitano di Pierino Baffi alla Ignis.
Negli anni 60, il belga Rik Van Looy (371 vittorie in carriera) ebbe come apripista delle volate il connazionale Edward Sels, passista in possesso di uno spunto veloce notevole nei finali di gara e capace anche di centrare successi di prestigio.
Poco dopo, la Molteni schierò Marino Basso e Michele Dancelli, che nel biennio 1969-70 infilarono 42 successi in due. Negli anni 70 la coppia più celebre è stata quella composta dai belgi Roger De Vlaeminck e Patrick Sercu, 259 vittorie su strada per il primo e 98 per il secondo (oltre a 88 Sei Giorni in pista): ma ognuno faceva le volate per conto proprio.
Jacopo Gerna
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