Peter Schmeichel, il papà di Kasper

Kasper, come il fantasmino ma con la kappa. E di fantasma, sin da piccolo, Schemichel junior non ha avuto solo il nome con cui nessuno lo chiamava, ma anche un papà ingombrante. Troppo. "E' da quando avevo otto anni che sento bisbigliare: 'È il figlio di Peter'". Peter Schmeichel.

Il portiere più amato, e temuto, nientemeno che da Sir Alex. Papà Peter è stato il più grande portiere dello United. Lo United di Cantona, idolo giovanile di Kasper, che, per emularlo, fino ai quattrodici giocava anche da attaccante.
Scegliere lo stesso ruolo che era stato del papà non è stato facile. E facili non sono stati gli inizi: quando Peter chiuse la carriera con un'annata nell'altra metà di Manchester, quella blu-cielo, Kasper passò profesisonista col City, che però in lui mai ha creduto fino in fondo: cinque prestiti in tre stagioni fra Darlington, Bury, Falkirk, Cardiff City e Coventry City, poi un anno al Notts County e uno al Leeds United prima di arrivare al Leicester City. Dove è esploso, meritandosi la nazionale danese che Peter, polacco di origine, ha guidato dai pali per 14 anni. 
Se di favola si tratta, non potrebbe avere lieto fine migliore: conquistare la Premier battendo domenica all'Old Trafford, il teatro dei Sogni, lo United che fu di papà Peter. Il padre di Kasper.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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