Brailsford su Froome in giallo: "Decisione onesta"

E' stata una giornata movimentata. Il Team Sky ha corso bene, abbiamo attaccato più del solito, poi c’è stato l’incidente ma alla fine è stata presa la decisione giusta.

L’ASO e tutta l'organizzazione hanno lavorato bene, hanno affrontato i problemi con grande serietà. Ogni anno organizzano in modo fantastico una grande corsa, molto, molto difficile, anche dal punto di vista logistico. Il Tour è una corsa fantastica e un grande show. Ma come in tutte le cose si impara strada facendo, ci sono stati alcuni episodi in cui hanno dovuto rimediare, ma stanno facendo un ottimo lavoro. Quindi credo che la domanda che dobbiamo porci sia sempre come imparare da questi episodi.

Lasciare la maglia gialla a Chris Froome è stata una decisione corretta. E’ stato riconosciuto il fatto che Chris Froome stava attaccando, che Richie Porte è finito contro una moto e che gli altri dietro non potevano evitare l’impatto. Mancava un km all’arrivo ed è stato un incidente che nulla aveva a che fare con lo svolgimento della corsa.

Quindi credo che la giuria abbia preso la decisione giusta. Si parla sempre di fair play nello spot e questo ne è stato un esempio.

No, è vero: una cosa del genere non si era mai vista, ma questo è il ciclismo. E il ciclismo è uno sport fatto di imprevisti. Ma è verissimo: una cosa del genere (un corridore che arriva correndo al traguardo) non si era mai vista. Credo che il tutto sia stato gestito nel modo migliore. La cosa più importante era restare calmi, assicurarsi che nessuno si fosse fatto male per essere pronti alla tappa successiva. 

Richie Porte ha corso benissimo, è stato davanti per quasi tutta la gara. I tre corridori coinvolti erano molto vicini e non è stato possibile evitare l’incidente, ma si è trattato di un caso isolato e molto particolare. Richie è un grande corridore, aveva una grande occasione e ha cercato di sfruttarla. E credo che sarà molto probabile vederlo sul podio a Parigi. 

Io credo che ci sia un tempo per essere arrabbiati (per incidenti come questo) e un tempo per mantenere la calma. Questo è il momento di fermarci tutti un momento, riconoscere che si è trattato di una situazione davvero singolare e a volte credo che la migliore soluzione per affrontare le cose sia collaborare. Il Tour è una corsa molto esigente, c’è tantissima pressione. E io credo che se tutti collaboriamo, impariamo, restiamo calmi, prendiamo le giuste decisioni, con onestà, facciamo tutti un passo avanti: l’organizzazione, l’UCI (la federazione internazionale), le squadre, i corridori e anche i tifosi.Il ciclismo è un grande spettacolo e tutti vogliamo continuare a godercelo.

No, Chris Froome non correva perché aveva paura di qualcosa o qualcuno. Gli si era rotto il pedale. E voleva comunque arrivare al traguardo. E mettersi a correre è stato un comportamento istintivo. Ma è vero: è insolito vedere un ciclista mettersi a correre… Voleva solo avvicinarsi all’arrivo. Dietro aveva la macchina del cambio bici e la nostra ammiraglia stava arrivando… E’ stato puro istinto… Fa parte del personaggio. Frode è un grande personaggio, ha una fortissima personalità… Credo sia stato per questo, ma è stato curioso, questo sì…

(Accorciare la tappa del Mont Ventoux) è stata una decisione giusta, al cento per cento. Non c’era modo di arrivare in vetta. Dopo la corsa abbiamo scollinato e c’era un vento fortissimo, era impossibile correre in quelle condizioni. Era impossibile correre in bicicletta in quelle condizioni. La sicurezza dei corridori deve sempre arrivare per prima. Christian (Prudhomme) ha preso la decisione giusta. Ha messo al primo posto la sicurezza dei corridori. E si è trovato ad affrontare una grande sfida dal punto di vista logistico. Anticipare il traguardo è stata una operazione imponente.Sono state 24 ore molto difficili per l’organizzazione. Tutti hanno lavorato al meglio. E’ stata la decisione più giusta da prendere, nel modo più assoluto. 

E’ un po’ presto per dire se Froome vincerà questo Tour, il suo terzo Tour, ma sia lui sia la squadra stanno correndo bene. Ma si può ancora migliorare…

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