HOOPS MEMORIES - Alcindor debutta nei pro'


di CHRISTIAN GIORDANO ©
Rainbow Sports Books ©

Ancora noto come Lew Alcindor al momento del suo ingresso nella NBA, l’uomo che oggi conosciamo come Kareem Abdul-Jabbar era sempre stato al centro delle cronache sportive fin dai tempi del liceo, alla Power Memorial di New York City. 

Già una celebrità quando si iscrisse a UCLA [University of California Los Angeles] nel 1965, il centro di 2.16 accrebbe la sua reputazione guidando i Bruins a tre campionati nazionali consecutivi, avendo di media 26 punti e 16 rimbalzi a partita. 

I diritti NBA su Alcindor appartenevano ai Milwaukee Bucks, che avevano vinto il decisivo lancio della monetina con l’altro club piazzatosi all’ultimo posto della Lega la stagione precedente, i Phoenix Suns. Ma i Bucks dovevano anche contrastare una grande offerta fatta ad Alcindor dai New York Nets della ABA. Alla fine Milwaukee riuscì a firmarlo con un quinquennale per una cifra, dichiarata, di 1.4 milioni di dollari (che è lo stipendio di un panchinaro nella NBA di oggi).

Alcindor prese subito il posto del veterano Wayne Embry come centro titolare di Milwaukee. Allenati da Larry Costello i Bucks avevano Jon McGlocklin e Flynn Robinson come guardie, Greg Smith e il rookie Bob Dandridge all’ala. Nella prima partita del 1969 i Bucks avrebbero incontrato i Detroit Pistons del centro di 2.09, la star di lungo corso Walt Bellamy.

La prima gara di Alcindor nei pro' era di sabato pomeriggio, il 18 ottobre 1969, alla Milwaukee Arena. La partita fu teletrasmessa dalla ABC come un Wide World of Sports Special, quasi tre mesi prima che cominciasse la sua normale programmazione della NBA Game of the Week, perché tutto il mondo sportivo [americano] era in attesa dell’evento.

La palla a due venne vinta da Alcindor e, diciotto secondi dopo, Lew infilò il suo primo tiro da professionista, un avvitamento dai tre metri e mezzo. Alcindor segnò 14 punti nel primo quarto e 5 nel secondo, con i Bucks a condurre 60-53 all’intervallo. Intervistato dalla ABC nella pausa, Alcindor disse che, nonostante i 19 punti, era contrariato perché stava tirando male. 

Nel secondo tempo i Bucks mantennero il vantaggio e vinsero 119-110. Alla fine Alcindor aveva segnato 29 punti, centrando 12 dei suoi 29 tiri su azione; aveva preso 12 rimbalzi, distribuito 6 assist e stoppato 3 tiri. E aveva giocato gli interi quarantotto minuti.

Agli occhi dei più era apparso un debutto epico, ma allo stesso Alcindor non aveva fatto alcuna impressione. In un’intervista nel dopo partita si rimproverò dichiarando: “Non ho curato molto il mio gioco. Ho fatto un sacco di errori”. Forse quei rilievi così critici erano solo un indizio di quale speciale superstar quel giovane uomo sarebbe stato, e degli elevatissimi standard con i quali avrebbe misurato se stesso nell’arco di ventuno, incredibili, stagioni.

https://www.facebook.com/NBAIndia/videos/806062140514909

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