Euskadi - Arancio vivo
Con la promozione dei corridori locali come suo obiettivo principale, il gruppo basco ha fatto tendenza durante il suo periodo di attività fra i pro'
Testo GILES BELBIN
Cyclist Italia, aprile 2019
Il seme da cui sarebbe germogliata una delle squadre professionistiche più popolari negli anni Novanta e Duemila fu sparso nel giugno 1993, quando per la “promozione, lo sviluppo e la diffusione dello sport del ciclismo nei Paesi Baschi” fu costituita l’Euskadi Cycling Foundation.
Impiegando finanziamenti pubblici delle istituzioni basche, la fondazione sosteneva promettenti corridori locali. L’interesse era centrato sulla squadra professionistica di soli atleti nati nei Paesi Baschi o che avessero trascorso gli anni della loro formazione sportiva nella comunità autonoma della Spagna settentrionale. Il team debuttò all'inizio della stagione 1994 sotto il nome Euskadi-Petronor, con una rosa di 15 corridori.
Indossando la maglia bianca con inserti verdi e rossi per richiamare i colori della bandiera basca (il famoso arancione sarebbe stato adottato in seguito), la prima vittoria arrivò proprio alla Vuelta Ciclista dei Paesi Baschi, per merito di Agustín Sagasti a inizio aprile. Da allora le vittorie furono poche, e per la seconda bisognerà attendere quattro mesi, quando il due volte campione nazionale Juan Carlos González Salvador si aggiudicò una tappa alla Vuelta Castilla y León.
D’altra parte, Euskadi era una squadra con ambizioni diverse rispetto quelle degli altri team e non puntava tutto sulla vittoria. Inoltre l'attenzione particolare nel coltivare talenti baschi aveva un costo, e la squadra arrivò vicino alla chiusura in più di un’occasione, finché nel 1998 l’azienda di telecomunicazioni Euskaltel ne divenne lo sponsor principale, mettendo a disposizione le risorse per la necessaria stabilità finanziaria. E dalla stagione successiva si cominciarono a raccoglierne i frutti.
Laiseka la leggenda
Roberto Laiseka passò professionista nel 1994, arrivò alla Euskadi nella prima stagione della squadra e vi rimase per tutta la carriera. Originario della città basca di Guernica, nel 1999 conquistò la più importante vittoria nella giovane storia del team. Indossando il completo arancio vivo divenuto poi simbolo della squadra, Laiseka attaccò i primi della classifica generale andando in fuga salendo verso Luz Ardiden.
La diciottesima tappa della Vuelta '99 partiva da Guadalajara e terminava con 12 chilometri di ascesa verso Alto de Abantos. Sulla salita finale il gruppo si frantumò e tutti i big attaccarono il leader della corsa, Jan Ullrich. Laiseka scattò sulle strette stradine della salita a 7 km all’arrivo, e vinse con 17 secondi di vantaggio. Avvicinandosi al traguardo si sistemò la maglia bianca e verde, e alzò le braccia al cielo. La squadra ottenne la sua prima vittoria in un grande giro, e il quotidiano spagnolo ABC la definì un “bellissimo trionfo”.
La Euskaltel-Euskadi salì alla ribalta mondiale due anni dopo, quando si assicurò il primo invito al Tour de France. L’edizione del 2001 prevedeva tre tappe sui Pirenei, l’ultima delle quali con Col d’Aspin, Tourmalet e arrivo in salita alla stazione sciistica di Luz Ariden. Era una tappa durissima e migliaia di tifosi baschi affollarono i bordi della strada per seguire la prestazione della loro squadra. E fu una grande prestazione.
Ancora una volta i tifosi dovettero ringraziare Laiseka. Nell’undicesima tappa ad Ax-les-Thermes, la prima sui Pirenei, arrivò dietro al primo per soli 13 secondi, e la vittoria che lui e i Paesi Baschi aspettavano arrivò finalmente due giorni dopo. Indossando il completo arancio vivo che sarebbe diventato simbolo della squadra, Laiseka uscì dal gruppo per attaccare i leader della classifica generale sulle prime rampe di Luz Ardiden innescando la prima fuga. Sospinto dall’entusiasmo e dallo sventolio delle bandiere dei tifosi baschi, scalò il Luz Ardiden da solo. Mentre si avvicinava al traguardo lanciava baci ai fan che si erano riversati oltre le barriere per incitarlo. “Le mie orecchie fischiavano a causa delle urla dei tifosi”, disse in seguito. “Questo è un momento unico. La più grande vittoria della mia vita”.
La vittoria di Laiseka aveva portato la squadra a un nuovo livello. Aveva vinto una tappa della più importante corsa ciclistica del mondo, e proprio in casa. Ora era considerato tra i migliori team, un risultato incredibile data la loro filosofia. Due anni più tardi, la nuova stella della squadra, Iban Mayo, si piazzò al secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, vinse il Criterium del Delfinato e conquistò una famosa vittoria di tappa al Tour, quella che comprendeva il Col du Galibier sulla via per raggiungere il santuario del ciclismo, l’Ape d’Huez. Quella sarebbe rimasta probabilmente la migliore stagione dell’Euskaltel-Euskadi.
Nel 2012 la squadra cambiò filosofia. Conquistare un posto nel World Tour dipendeva dal piazzamento nel ranking Uci, quindi guadagnare punti in classifica era diventata una priorità e così, con lo sgomento di alcuni, il team guardò al di là dei Paesi Baschi per reclutare corridori in grado di portare con sé importanti punti alla squadra. Samuel Sánchez, che conquistò la maglia a pois del Tour del 2011 – vincendo sul Luz Ardiden 10 anni dopo Laiseka – accolse con favore il cambiamento, dicendo “o ci si evolve o si muore”. Altri però sentivano che la squadra stava perdendo quella cosa che l’aveva resa speciale. Il piano assicurò alla squadra un posto al World Tour per il 2013 ma la sua identità era stata irrevocabilmente cambiata. Come si sa, la stagione 2013 sarebbe stata l’ultima della maglia Euskadi. La sua posizione economica divenne ancora una volta pericolosa e con la crisi economica spagnola in peggioramento, Euskaltel decise che non poteva mantenere il suo livello di finanziamento. La ricerca di un nuovo sponsor alla fine fallì e così la squadra dei professionisti dovette terminare la sua attività. "Lasciamo convinti di aver fatto un buon lavoro ", disse il direttore sportivo Álvaro González de Galdeano.
L’Euskadi Cycling Foundation, tuttavia, continuò l'attività e sotto la presidenza di Mikel Landa ha di recente formato una nuova partnership professionale UCI Continental. L’obiettivo dichiarato del Team Fundación Euskadi è quello di tornare presto a gareggiare nelle più grandi corse del mondo. E, chissà, forse vedremo tornare anche la squadra con la divisa arancio vivo.
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