Glasgow '23 - Cretti bronzo d'oro, quartetto azzurri ancora d'argento



Ci si rivede a Parigi 2024.

Un anno dopo St. Quentin, il quartetto azzurro maschile si conferma argento mondiale; sfumato invece il bronzo delle ragazze - Martina Fidanza, Letizia Paternoster, Vittoria Guazzini e Chiara Consonni, che ha rimpiazzato Elisa Balsamo -, campionesse uscenti e anche loro sconfitte in rimonta ma dalle francesi, e per meno di tre decimi: 4'13"059 contro 4'13"334. Su un altro pianeta, l'oro delle britanniche davanti alle neozelandesi.

Al Sir Chris Hoy Velodrome di Glasgow, contro Francesco Lamon, Manlio Moro (preferito a Simone Consonni), Jonathan Milan e Filippo Ganna la favorita Danimarca di Niklas Larsen, Carl-Frederik Bevort, Lasse Leth e Rasmus Pedersen si prende la rivincita iridata per l'oro olimpico perso a Tokyo nel 2021; e tre anni dopo Berlino, è per la terza volta è campione del mondo.

3'45"161 il crono fissato dai danesi, 2" e 235 millesimi meno del 3'47"396 dell'Italia, partita fortissima (a differenza dell'Australia battuta dalla Nuova Zelanda nel derby oceanico per il bronzo). E comunque in gara per metà dei 4 km totali prima di cedere nel finale allo strapotere danese.

Tutto come da pronostico, visti i rispettivi avvicinamenti alla prova iridata: Ganna dal successo al Giro di Vallonia, prima breve corsa a tappe vinta in carriera e successiva al ritiro per Covid-19 al Giro d'Italia; Milan, una tappa e maglia ciclamino alla corsa rosa, ha poi corso solo la Clásica di San Sebastián; Consonni, non al top, ha lasciato spazio già in semifinale all'ottimo 21enne Moro (che in finale ha pagato l'inesperienza spingendo troppo al terzo giro; e Lamon, straordinario primo "frazionista", è andato persino oltre i suoi limiti.

Un argento, questo secondo azzurro consecutivo ai mondiali, che in proiezione olimpica vale oro.

Pesa persino di più invece la prima medaglia italiana di questa rassegna iridata.

Ce l'ha - e soprattutto se l'è - regalata Claudia Cretti: il terribile trauma cranico al Giro Rosa 2017, dal 2019 paralimpica nell'inseguimento individuale categoria C5, la 27enne bergamasca ha chiuso terza - con 3.43269 - dietro la francese Heidi Gaugaine la neozelandese Nicole Murray.

Tra gli junior, nelle gare in linea, medaglie di legno per Federica Venturelli e per un salto di catena, nell'ultimo giro, a cinque km dal traguardo, per Juan David Sierra.

Anche per loro, appuntamento tra un anno a Parigi. Con tanta voglia di rivincita.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Sabato 5 agosto 2023

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