La missione di Ayuso
Mette le ali in salita. È il re dei "Due Mari": «Segnale per il Giro»
Al quarto attacco, a 3 km dall’arrivo di Frontignano, lo spagnolo se ne va e toglie la maglia a Ganna.
Oggi si chiude
"Ero venuto per vincere e ci siamo.
È stato importante fare questa corsa da capitano."
- Juan Ayuso
"A bordo strada ogni tifoso mi incitava,
ed è stato molto bello. Più di così non potevo."
- Pippo Ganna
16 Mar 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Ciro Scognamiglio
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Ciò che ha fatto Juan Ayuso ha il senso della missione compiuta: «Ero venuto qui per vincere, e ormai ci siamo quasi...», dice il predestinato a cui la Spagna chiede di prendere idealmente il testimone di Miguel Indurain e Alberto Contador.
In attesa del debutto al Giro d’Italia dei grandi – quello dei giovani lo ha già dominato, nel 2021 – da capitano, qui alla Tirreno-Adriatico ha cominciato a fare le prove generali e ieri, sul decisivo arrivo in salita di Frontignano, ha rispettato le attese: «Avevamo una strategia precisa – ha spiegato il 22enne della Uae-XRG che sogna di ripercorrere le orme del capitano Tadej Pogacar -. Sapevamo che dovevamo rendere dura l’ultima salita (7,7 km al 7,8%; ndr) e la squadra è stata perfetta, Del Toro ha portato al limite anche me quando ha dettato il ritmo. Con il quarto attacco, quando mancavano circa 3,5 chilometri al traguardo, ho fatto la differenza. Il successo finale è vicino, e se lo devo paragonare con quello al Giro dei Paesi Baschi del 2024, so che quella volta erano caduti Vingegaard, Roglic, Evenepoel. Qui dovevo dimostrare di essere pronto e l’ho fatto. Verso il Giro d’Italia, posso considerarlo un ottimo segnale».
Prove
Mentre Ayuso era già andato nel recinto delle premiazioni, Filippo Ganna si accasciava poco dopo il traguardo a una transenna cercando sollievo. La sua difesa è stata eccellente, si è staccato solo ai meno 4,4 km e ad Ayuso ha ceduto appena 50” (abbuono a parte) facendo meglio anche di un Giulio Ciccone (a 1’14”) sotto le attese. Il risultato è che il nostro gigante è ancora sul podio della generale, terzo a 38”, e staccato di appena 1” da Antonio Tiberi a sua volta autore di una buona prova dopo essersi gestito in salita (5° a 20”). E se il laziale mette a bilancio un sensibile miglioramento rispetto alla Tirreno-Adriatico 2024 (27°), Ganna si è preso gli applausi di tutti: «Ho sentito a bordo strada che ogni tifoso mi incitava ed è stato molto bello – spiega il piemontese, che in vista della Milano-Sanremo di sabato può dirsi parecchio soddisfatto -. Mi sono messo alla prova, più di così non potevo fare. Certo, diciamo che mi sarebbe piaciuto che a San Benedetto ci fosse un’altra crono, magari anche lunghetta...».
Sereno
Ayuso si godeva l’affetto della fidanzata, Laura Tenorio Herrero, oltre alle feste della cagnolina Trufa, un bassotto tedesco. «Verso il Giro, il mio programma non cambierà – spiega -. Dopo la Tirreno-Adriatico, sarò al Catalunya e poi niente corse ad aprile, farò 3 settimane di altura a Sierra Nevada per arrivare fresco al via dell’Albania. Per me è stato importante affrontare questa gara da capitano ed avere colto l’occasione. La squadra mette tutti nelle condizioni ideali per avere delle ottime performance. Perché ora è la UAE Emirates il team di riferimento? Parlo dalla mia prospettiva, mi alleno più duramente che posso e faccio attenzione a ogni cosa che mangio. L’ultimo inverno è quello in cui ho lavorato di più, nel ciclismo la fatica che fai poi ti ripaga. E abbiamo lo staff migliore».
Non lo spaventano i sacrifici da fare per diventare il numero uno, è questa la sua ambizione: «Non è semplice, ed è vero che quando finisci le gare senti il bisogno di staccare. Io cerco di farlo, dopo la Tirreno-Adriatico passerò un giorno con la mia fidanzata ad Ancona. È un qualcosa di piccolo apparentemente, ma importante». Neppure lo preoccupa il fatto di avere un compagno come Pogacar, che ne potrebbe limitare le ambizioni: «Anzi, è meglio – scherza -. Posso vedere da vicino ciò che fa e cercare di copiarlo. Ma non è semplice, lui fa sembrare tutto più facile di quello che in realtà è».
ORDINE DS'ARRIVO:
1. Juan AYUSO (Spa, Uae-XRG) 163 km in 4.14’, media 38,499, abb. 10”
2. Pidcock (Gb, Q36.5) a 13”
3. Hindley (Aus, Red Bull)
4. Landa (Spa) a 15”; 5. Tiberi a 20”; 10. Fortunato a 50”; 13. Ganna; 16. Cattaneo a 1’14”; 19. Ciccone.
CLASSIFICA GENERALE:
1. Juan AYUSO (Spa, Uae-XRG)
2. Tiberi (Bahrain) a 37”
3. Ganna (Ineos) a 38”;
4. Gee (Can) a 42”; 5. Hindley (Aus) a 53”; 6. Pidcock (Gb) a 56”; 7. Landa (Spa) a 1’05”; 8. De La Cruz (Spa) a 1’32”; 9. Bilbao (Spa); 10. Cattaneo a 1’38”; 13. Ciccone a 1’58”. Oggi 7a tappa, Porto Potenza PicenaSan Benedetto, 147 km. Tv: Rai2 14.50; Eurosport 2 dalle 13.05. Trofeo Binda donne Oggi da Luino a Cittiglio, 152 km, per il 26° Trofeo Binda con Longo Borghini, Vollering, Balsamo e Van der Breggen L’olimpionico lotta e cede 50” Filippo Ganna, 28 anni, in salita e distrutto all’arrivo
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