Imerio Massignan, "Gamba secca"

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Compie oggi gli anni Imerio Massignan, nato a Valmara il 2 gennaio 1937.
Scalatore puro, soprannominato "Gamba secca" per la sua caratteristica pedalata dovuta a una gamba più corta dell'altra, esordì fra i professionisti al Giro d'Italia 1959. Sostenuto dall'imprenditore vicentino Tullio Campagnolo, fondatore dell'omonima ditta di componenti per bicicletta e inventore del cambio a deragliatore, si dimostrò subito un ottimo scalatore concludendo la manifestazione rosa al quinto posto, dietro a Charly Gaul, Jacques Anquetil, Diego Ronchini e Rik Van Looy. Al Giro di quell'anno si rese protagonista di un'azione sul Piccolo San Bernardo, dove riuscì a staccare tutti cedendo solo a Gaul.
Nel 1960 fu quarto al Giro d'Italia, dietro ad Anquetil, Gastone Nencini e Gaul. In quel Giro fu protagonista della prima ascesa del passo Gavia, che valicò per primo; fermato poi da ben tre forature in discesa, non poté vincere la tappa e perse pure il podio. Dopo il quarto posto al Giro d'Italia e un terzo posto al Tour de Romandie, esordì al Tour de France, corsa in cui chiuse decimo vincendo la classifica scalatori. Un altro piazzamento di rilievo giunse poi in agosto ai mondiali 1960 di Hohenstein, in Germania Orientale: qui concluse quarto in volata (primo degli italiani) dietro a Van Looy, André Darrigade e Pino Cerami.
Nel 1961 fu undicesimo al Giro d'Italia, mentre al Tour de France bissò la vittoria nella classifica scalatori, concludendo al quarto posto nella graduatoria generale. In quell'edizione della Grande Boucle conquistò anche la più prestigiosa delle sue vittorie in carriera, aggiudicandosi la tappa di Superbagnères, con arrivo in salita durante una bufera di neve. Nello stesso anno ottenne anche un secondo posto al Giro di Lombardia, battuto da Vito Taccone: nell'occasione fu uno dei pochi a non mettere piede a terra sul Muro di Sormano.
Fu poi secondo al Giro d'Italia 1962, a poco meno di 4 minuti dal vincitore Franco Balmamion, e poi settimo al Giro d'Italia 1963. Proprio nel 1963 fu colto da pesanti sintomi di nefrite, che lo costrinsero a terminare in anticipo la stagione e a saltare tutto il 1964. Nel 1965, tornato alle competizioni ma non ai livelli degli anni precedenti, rimase comunque uno dei migliori scalatori, capace di essere competitivo soprattutto nelle brevi gare a tappe. Riuscì a vincere una tappa alla Vuelta di Catalogna e fu nono al Giro d'Italia.

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